L’ esibizionista cerca di piacere a tutti perché non ci si piace.

STUDENT’S GENERATION non è solo notizie, è anche un continuo viaggio alla scoperta di esperienze e di testimonianze da presentarvi, in modo da aiutarvi ed aiutarci a riflettere su come poter essere degli individui migliori nella società.

In questi giorni ho avuto la possibilità di conoscere gente, osservare situazioni, e guardare alcune cose in una diversa ottica. Spesso si usa il termine “esibizionista” con una leggerezza da fare paura.

 

Si definisce esibizionismo quel modo di fare in cui l’individuo, spinto dal desiderio di essere sempre al centro dell’attenzione, cerca, a tutti i costi, di farsi piacere ed apprezzare da tutti.

Attraverso comportamenti teatrali, esagerati e plateali.

Quindi, direte, l’esibizionista è un narcisista egocentrico? No, assolutamente.

In realtà questo mostrarsi così sicuri di sé, così forti e pieni di sé, cela il bisogno di piacere agli altri, più che altro per riuscire, prima di ogni cosa, di piacere a se stessi.

Spesso, questo volersi impegnare a tutti i costi per piacere alle persone più vicine ed importanti della propria vita, nasconde il timore di non essere apprezzati per proprio valore (perdendoci ulteriormente in autostima).

Ma cosa avviene a livello mentale, tanto da scatenare questo tipo di meccanismo?

(continua nella prossima pagina)

Cosa scatta nella mente di un esibizionista?

Innanzitutto, tutto scatta perché “se piaccio agli altri, prima o poi piacerò anche a me stesso”.

Quindi, tutto si basa su una forte carenza di autostima, sviluppatasi, spesso, a causa di episodi avvenuti durante l’età più giovane.

Quando le colonne portanti della propria vita, genitori, parenti stretti, non mostrano alcun tipo di apprezzamento in ciò che si è fatto, non mostrando la benché minima fiducia, si entra in uno stato di non-gratificazione e di sfiducia.

Ciò porta l’individuo a non piacersi, sotto tutti i punti di vista.

“Se chi mi è vicino mi ritiene un fallimento totale, sarò un fallimento anche a livello fisico”.

E si comincia a trovarsi difetti in ogni cosa che si fa e quando ci si specchia.

Questo fa sì che si inneschi quel desiderio smisurato di piacere agli altri in tutti i modi, in modo da poter ottenere quella piccola gratificazione che permetta al proprio cervello di colmare quella grande mancanza di autostima.

Il desiderio di piacere e di ottenere un po’ di fiducia diventa l’ambizione è l’obiettivo delle proprie giornate.

Questo logora l’individuo nel momento in cui non dovesse ottenerne.

Questa ricerca di “approvazione”, porta, però, ad atteggiamenti negativi.

Infatti, per riuscire a dimostrare il proprio valore, spesso si arriva addirittura a mostrare la propria superiorità a chi non ha riposto la propria fiducia nell’individuo.

In realtà, questa è una ulteriore debolezza.

Chi ha questo tipo di situazione traumatica alle spalle, ha anche sviluppato un carattere molto debole.

E questo riaffiora nel momento in cui viene messo con le spalle al muro.

“Se tu fai questo, riacquisti valore ai miei occhi”.

Si finisce con l’accettare qualsiasi tipo di proposta/obbligo in cambio di una illusione di stima e fiducia, diventando, di conseguenza, un individuo dal carattere facilmente malleabile e plagiabile.

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