Quanto ci condiziona la pubblicità nei processi di acquisto?
Vengono chiamati messaggi subliminali e si celano in film, sport o fumetti,
ed hanno tutte un obiettivo comune: promuovere una particolare pubblicità.
Il termine subliminale deriva dal latino Sub Limen, che vuol dire “sotto la
soglia”, e si ritiene siano in grado di operare nella mente umana un
condizionamento che riesce ad indirizzare i propri gusti e scelte.
I messaggi subliminali possono essere impiegati a scopo terapeutico e positivo,
ma, in questo particolare caso, ci focalizziamo su come questi “messaggi celati”
riescano a rielaborare la mentalità del consumatore a livello di consumi.
I messaggi subliminali hanno lo scopo di penetrare nel subconscio umano,
cercando di manipolare i suoi istinti.
La pubblicità subliminale in particolar modo, inizia ad essere impiegata
negli anni 50, quando venne scoperto che alcuni annunci pubblicitari trasmessi
dalla televisione o Al cinema contenevano immagini che stimolavano il desiderio
di un particolare prodotto.
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Messaggi diretti al subconscio
La mente subcosciente non solo assorbe tutto, ma percepisce ciò che vede da tutte
le angolazioni.
Questo argomento è ancora poco trattato nel marketing tradizionale, ma è comunque
largamente utilizzato.
Con i messaggi subliminali è possibile riuscire ad inviare un messaggio differente
dall’apparentemente principale messaggio pubblicitario.
Nella parte inconscia, i pubblicitari inseriscono la scritta “Sex “nascosta ad
esempio nelle pubblicità degli alcolici sull’immagine del bicchiere, in modo da
indurre il subconscio che comprare quella specifica bevanda possa far avere successo
in quello.
Ad esempio:
Molti sono i brand che devono la loro forza anche alla grafica, che invoglia, in
maniera indiretta, il consumatore all’acquisto.
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QUANTO SIAMO CONDIZIONATI DAI MESSAGGI SUBLIMINALI?
Fondamentalmente siamo tutti condizionati dalla pubblicità, preferendo acquistare a
volte un particolare prodotto. Questo perché i messaggi pubblicitari fanno leva su
sogni e desideri dell’uomo.
Quindi gli stimoli quotidiani che si ricevono, sono spesso superiori alla nostra
capacità di percepirli.
In questi anni si parla di un vero e proprio fenomeno pubblicitario, che riflette
l’uomo e le sue abitudini sociali. La pubblicità studia il consumatore e cerca i
punti più vulnerabili ed i fattori psicologici che lo spingerebbero ad acquistare
un certo prodotto che gli permetterà di essere migliore, felice, bello e sentirsi
pieno di successo. Questo viene definito persuasione occulta.
Comunque, nonostante la pubblicità cerchi di indirizzare il consumatore verso l’acquisto
di un particolare prodotto, è a lui che spetta la decisione finale.
Qualche tempo fa ho avuto modo di leggere un eBook di Paolo Pugna, “visibilmente
invisibili”, in cui afferma nei confronti della pubblicità che:
Vedo solo pubblicità, vedo solo “compra compra” alla TV e nelle
nostre teste. Siamo forse condizionati dalla pubblicità? Sì, in parte, ma per il
resto cosa ci è mai successo?[…] la gente ignora quanto questo si stia radicando in noi, rovinando i nostri
stessi sogni e la nostra stessa anima, se ascoltassimo davvero il nostro “io”
interiore esso ammetterebbe di soffrire, cercherebbe di cambiare, poiché tutti
possiamo cambiare, noi e gli altri, indipendentemente dall’età è da qualunque cosa
abbiamo fatto, per quanto brutta possa essere.