Tributo a . . . Blink-182
I Blink-182 hanno riempito i lettori cd di una generazione. Sono loro, i tre del pop punk.
Mentre vi scrivo, sto perdendo l’udito ad ascoltare a tutto volume “Feeling this”, la colonna sonora di un fantastico periodo della mia vita.
Come era il ritornello? Ah sì
Fate fell short this time
Your smile fades in the summer
Place your hand in mine
I’ll leave when I wanna\m//
In occasione del ritorno (si preannuncia il ritorno di “California” in versione deluxe con ben 11 inediti!), oggi Student’s Generations vi fa rivivere una delle band più ascoltate dai giovani.
Da dove nasce il nome Blink-182?
Sapevate che i Blink-182 già nel 2016 avevano annunciato una, unica, imperdibile tappa del loro tour in Italia per il 2017? Il concerto si terrà il 17 giugno di questo anno al Parco di Monza, dove, naturalmente, verranno presentati anche i nuovi inediti.
Il trio degli anni ’90 è composto da Tom DeLonge (chitarra e voce), Mark Hoppus (basso e voce) e Travis Barker (batteria). Il trio è nato proprio dall’incontro di Mark e Tom.
I Blink-182 hanno iniziato la propria carriera suonando insieme nel garage di Tom, fino all’incontro con Hoppus, chiamandosi dapprima Duck Tape, fino a diventare Blink-182.
Il nome della band non ha alcun significato recondito, ma, guai a non inserire il trattino, parte integrante del gruppo. Il logo ha subito numerose evoluzioni nel tempo, ma il trattino è sempre rimasto un punto cruciale nella formazione del nome.
In realtà voci di corridoio affermano che in realtà il numero “182” rappresenti il peso forma di Mark Hoppus in libbre.
Vi lascio con un video che nessuno dimenticherà mai, emblema, probabilmente, del gruppo: quello di