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La Bella e la Bestia, un salto indietro nel tempo.

“Ma non capisci? È arrivata, è la ragazza che stavamo aspettando! È venuta a spezzare l’incantesimo!”

Finalmente ci siamo. Aspettavamo questo film con la stessa impazienza di un bimbo che aspetta il dolce. E da brava Disneyana non potevo non andare a vederlo. Sono quindi partita con una carica stellare di entusiasmo. Purtroppo la delusione ha fatto breccia in diverse occasioni lungo la proiezione e la responsabilità è proprio del mio attaccamento alla versione animata.

Da molti ritenuta poco adatta al ruolo di Belle, Emma Watson a me non è dispiaciuta affatto e ho gradito molto la sua interpretazione. Ritengo Emma pienamente all’altezza del personaggio, rimasto caratterialmente fedele alla versione animata.

La stessa cosa non si può dire della Bestia, che invece mi ha abbastanza delusa. L’impressione è stata quella di un personaggio con poco mordente. Il doppiaggio italiano, inoltre, non gli rende proprio giustizia. La voce di Andrea Mete è risultata troppo poco profonda, in proporzione alla stazza del personaggio. E lasciatemi dire una cosa: la Bestia che canta e non ruggisce di dolore, è assolutamente bocciata!

A proposito di canzoni; l’adattamento dei testi delle canzoni più popolari del cartone è stato un po’ difficile da digerire. Solo un testo è stato mantenuto perfettamente fedele alla versione animata, ovvero la canzone del ballo. Nel complesso, tutto è risultato abbastanza gradevole; anche le canzoni aggiunte. Tranne una frase, per me rappresentativa dell’intero personaggio di Belle: “Io voglio vivere di avventure”. La modifica di questa frase per me è stata un colpo al cuore.

La seconda grande delusione è stata la scena relativa alla biblioteca. Scena banalizzata a tal punto da suscitarmi il nulla. Nel cartone, invece, è densa di emozioni e non si può non provare la stessa meraviglia che prova Belle alla vista di quella vastità di sapere.

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Nel film risaltano temi nuovi, non presenti nella versione animata.

Ho apprezzato molto dialoghi e scene legate al passato di Belle e della Bestia. La perdita della madre e la crescita con un unico genitore, sono punti in comune e di connessione tra i due. Viene inoltre sottolineata l’importanza dell’istruzione e spero che ciò non sfugga al giovane pubblico.

Per la presenza di un personaggio omosessuale il film è stato vietato ai minori in Russia ed è stato bandito dalla Malesia. Ma proprio per questa sua caratteristica, Le Tont è un personaggio riuscitissimo. Così come Gaston, ottimamente interpretato da Luke Evans. E quasi quasi, vien da fare il tifo per il cattivo.

Una menzione nettamente positiva la meritano i costumi. Semplicemente stupendi in ogni dettaglio. La sequenza della canzone “Stia con noi” è una gioia per gli occhi. I colori e la computer grafica non fanno affatto rimpiangere il cartone animato. Anzi, se non fosse per le modifiche al testo originale, nelle sale si udrebbe un coro di voci.

Un’attenzione particolare merita la scena dello scioglimento dell’incantesimo e l’introduzione, nella storia, di un personaggio totalmente nuovo: Agata. Questa cosa proprio non la mando giù. Per me, Agata è un personaggio del tutto superficiale. Non solo lo trovo inutile ai fini della storia, ma annienta totalmente la magia di una delle scene più belle e significative del film (e del cartone). Mi fermo qui, altrimenti ci vorrebbe un’intera pagina dedicata a questa scena.

Il film merita sicuramente di essere visto (già il trailer ne da un assaggio). Non merita la promozione a pieni voti, ma tornare nuovamente nel castello incantato è uno spettacolo che non mi sarei persa.

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