Parliamo con il Make-Up Artist Luca Teodori
Come è nata la passione per questo mestiere?
La mia passione per l’arte in generale non è mai nata, l’ho sempre avuta, fin da bambino. Spesso, durante le lezioni di greco e latino al liceo, invece di ascoltare le spiegazioni di letteratura, mi ritrovavo a disegnare visi, occhi e labbra sul banco, ma questo non è di certo un atteggiamento da prendere come esempio.
Ritengo estremamente esiguo, specie negli ultimi anni, lo spazio che la scuola tende a riservare a questa disciplina che, più di qualunque altra, è in grado di accendere le emozioni più profonde dell’animo umano.
Picasso diceva che “l’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni”. Per questo ne ho sempre avuto bisogno. La creazione artistica è per me un rifugio dai dolori della vita, anche i più banali, quelli che abbiamo tutti. E’ l’attività da cui riesco a trarre beneficio immenso; e quando riesci a fare della tua passione il tuo lavoro, quando ti senti lieto di poter aiutare a far sentire a proprio agio qualcuno, quando è proprio il tuo lavoro a renderti felice, allora puoi ritenerti più che soddisfatto.
Che percorso ha seguito per diventare un mua?
Ho frequentato e frequento tutt’ora, visto che non si smette mai di imparare, la Muas Academy di Roma, una delle più prestigiose in quanto supportata da Kryolan Professional, uno tra i più importanti marchi di make-up professionale a livello mondiale. Sono nato con lo studio e l’utilizzo dei loro prodotti e devo dire che è uno dei pochi brand, ma non l’unico, che garantisce al professionista del settore il giusto connubio tra qualità, durata e resa estetica.
Il mio percorso formativo è iniziato, quasi casualmente, da un semplice corso di trucco correttivo. Ho capito che era quello che volevo fare e che avrei voluto avere una formazione generale a 360 gradi sul make-up, nonostante preferissi il mondo del Fashion. Da li ho preso quindi il via e non mi sono più fermato: trucco sposa, camouflage, trucco d’epoca, trucco moda, fotografico, face e body painting, trucco aerografico, cineteatrale, trucco drag queen, trucco impersonator e così via, fino ad arrivare al percorso lungo e interminabile degli effetti speciali di I e II livello, che sto continuando a frequentare tutt’oggi.
Come è cambiato il mondo del make-up negli ultimi anni ?
Rispetto ad anni fa la nostra professione, come tante altre, è stata senza dubbio rinnovata e sconvolta dall’arrivo dei social. Pertanto è stato permesso a chiunque di attingere ad un vastissimo fondo culturale e di emergere attraverso questa vetrina. E visto che ad oggi, purtroppo, la nostra professione non è ancora regolamentata da un albo, sono potute emergere figure non professionalmente riconosciute, che solo in virtù dell’esposizione mediatica offerta da canali come Youtube e Instagram esercitano un mestiere che “legalmente” non potrebbero fare, diffondendo così notizie, tecniche e consigli del tutto singolari.
Mi rivolgo alle ragazze che cercano quotidianamente informazioni sul make-up in rete, le stesse ragazze che mi scrivono su Instagram esclamando “Grazie Luca, ma io l’avevo visto fare da…”.
La nostra è una professione complessa che va oltre i tutorial su youtube, ma capite anche che c’è gente che oltre a quello non potrebbe essere apprezzata in nessun altro modo. E’ facile costruirsi finti altarini grazie alle vostre visualizzazioni su youtube, ma non basatevi su quelle, non sono quelle a fare di una persona un professionista, visto che se lo fossero vi assicuro che non avrebbero tempo di passare ore e ore davanti a una camera mettendosi in mostra attraverso la spiegazione di come si applica un eyeliner.