13 reasons why: una storia e 13 ragioni per conoscerla
«Ciao, sono Hannah. Hannah Baker. Esatto. Non smanettate sul… qualsiasi cosa stiate usando per ascoltare. Sono io. In diretta e stereo. Nessuna replica, nessun bis, e questa volta assolutamente nessuna richiesta. Mangia qualcosa e mettiti comodo, perché sto per raccontarti la storia della mia vita. Anzi, più esattamente, il motivo per cui è finita. E se tu hai queste cassette, è perché sei uno dei motivi.»
Inizia cosi la prima videocassetta che riceve Clay Jensen, il protagonista della nuova serie Netflix “13 reasons why” tratta dal omonimo romanzo di Jay Asher.
La storia è quella di Hannah Baker, una ragazza del liceo che racconterà attraverso 13 cassette i motivi che l’hanno spinta ad un’importante decisione: quella di mettere fine alla sua vita.
La serie ci ha colpito molto e per questo motivo abbiamo deciso di elencarvi le nostre 13 ragioni per cui guardare questo nuovo prodotto.
attenzione agli spoiler!
Articolo di: Silvia Rosiello e Silvia Nonne
13 reasons why: una storia e 13 ragioni per conoscerla
1) Il tema, ovvero quello del bullismo che spinge la protagonista ad uccidersi è un argomento all’ordine del giorno che affligge la nostra società e che spesso non viene preso troppo sul serio.
2) La storia raccontata dal punto di vista de ragazzi è più di impatto. Vengono spiegati passo per passo tutti i motivi per cui la protagonista prende la sua decisione. Ci fa vedere come una piccola cosa (come un amicizia finita) o un evento brutale (come lo stupro) possano incidere nella vita degli adolescenti.
3) Le vicende di Hannah Baker sono un esempio per tutti, non solo per i cosiddetti “bulli”. Ed è un racconto forte tanto che l’autore del libro ha dichiarato di voler proporre la visione nelle scuole.
4) Ci insegna che non bisogna sottovalutare i problemi adolescenziali come le prime cotte, le prime amicizie importanti, perché a causa di qualche relazione sbagliata si può perdere se stessi.
5) Ci fa riflettere su come certe azioni che a noi appaiono indifferenti possano essere sofferenza per gli altri.
6) Nessuno dovrebbe comportarsi come gli altri protagonisti: difendere per esempio uno stupratore come Bryce, o come Courney disposta a tutto pur di non far trapelare che fosse gay.
13 reasons why: una storia e 13 ragioni per conoscerla
7) L’atto dei suicidio riportato nell’ultima puntata è rappresentato in modo tale che si capisca che esso non è la soluzione a tutti i mali. E’ un atto estremo che comporta sofferenza e dolore non solo per chi lo compie ma anche per chi rimane.
8) Per il protagonista: tutti dovrebbero imparare a essere come Clay. Nonostante gli altri cerchino di ostacolarlo lui non demorde nel voler portare alla luce la storia di Hannah. Anche lui non è perfetto, si sente in colpa e proprio per questo vuole agire.
“DEVE MIGLIORARE IL MODO IN CUI TRATTIAMO, E CI DIAMO UNA MANO… DEVE MIGLIORARE PER FORZA”- Clay.
13 reasons why: una storia e 13 ragioni per conoscerla
9) I personaggi sono ben caratterizzati e ci si può identificare in ognuno di loro. Non sono poi cosi lontani dalla realtà.
10)È interessante la scenografia: atmosfere brillanti prima della scomparsa di Hannah, atmosfere cupe dopo. Un contrasto tra la vita e la morte. Tra la speranza e la perdita di essa.
11)Fa notare quanto sia importante la figura di uno psicologo nelle scuole, sebbene quello proposto nella serie non sia efficiente. Non riuscirà infatti ad aiutare Hannah.
12)La scelta di rappresentare scene forti come stupri e aggressioni rende lo spettatore consapevole.
13)Viene data importanza al linguaggio del corpo. Anche un gesto, un sorriso mancato, uno sguardo ammiccante possono ferire molto più di mille parole.
“Dopo un occhiata al passato e dopo aver finalmente capito come tutto era successo ho deciso che nessuno mi avrebbe più fatto del male. Ho registrato 12 lati, ho cominciato con Justin poi Jessica perchè tutti e due mi hanno tradita. Alex, Tyler, Courtney, Marcus che hanno distrutto la mia reputazione. Poi Zach e Ryan che hanno fatto a pezzi il mio ego. E per ultimo Bryce Walker che ha distrutto la mia anima.”
Vi lasciamo con uno spezzone per noi molto significativo: