Una vita non da “cliché”
E’ tornato, non per prendere ordini, ma per parlare di sè stesso: dopo nove anni di silenzio artistico, sta tornado a calcare le scene nazionali Rosario Morisco, caporale dell’esercito italiano e partecipante all’edizione 2008 di Sanremo Giovani. Dopo l’esperienza nella chermesse nazionale, in cui l’impegno sociale profuso da “Signorsì” era riuscito a portarlo al trionfo, Rosario ha deciso, questa volta, di puntare su una canzone più autobiografica e personale: “Il 17 di maggio uscirà “Clichè”: è un tango, una ballad che avevo nella testa da tantissimo tempo. Racconta di una mia storia passionale che ha atraversato un periodo della mia vita segnandomi. Insomma, un “cliché””.
L’uscita dell’inedito sarà soltanto il primo di una serie di passaggi che porteranno, in autunno, all’uscita del nuovo album dell’artista napoletano: ” Dopo il primo singolo, è prevista l’uscita di un brano che annuncerà il lancio del nuovo disco: “Le Cose di Rosa”. Sarà l’inizio del mio nuovo percorso musicale.”
Vivere l’attualità: dalla propria musica al pubblico
Il caporale cantautore, dunque, è atteso da una nuova strada artistica, con una direzione molto chiara e definita “Avrà uno stile preciso: come riferimento ci sarà sempre il mio amato pop, ma con influenze più d’autore e sonorità Irish, scarne. Voglio dare all’album un sapore più internazionale, ma con contenuti italiani. E’ il mio nuovo vestito, dopo aver indossato per decenni la mimetica”. Nonostante la volontà e la voglia di lasciarsi alle spalle decenni di combattimenti e sofferenze, Rosario non intende in alcun modo abbandonare temi civili e attualità, facendone il cardine della propria produzione scritta: “Umberto Eco, parafrasando, disse che “un’artista non è tale se perde di vista la contemporaneità e tutto quello che accade intorno”. Secondo me, il proprio percorso e le esperienze personali sono parte di quell’insieme: un cantautore deve partire dal raccontare sé stesso, poi tutto quello che gira intorno. Altrimenti parliamo di predicatori e saccenti”. E’ proprio in questo continuo inseguire la contemporaneità che si inserisce il nuovo rapporto che Rosario Morisco ha con i prorpi fan: “Dieci anni fa, quando partecipai al festival di Sanremo con la canzone “Signorsì”, mi relazionavo con il pubblico nelle piazze e durante i concerti: c’erano sguardi, strette di mano, autografi sui dischi, confronti e domande durante gli showcase. Oggi ho un rapporto più virtuale: non ascolto, leggo! Non vorrei apparire nostalgico, ma non è la stessa cosa. Il mondo, però, procede in questa direzione, ed anche volendo cambiare le cose. indietro non si può tornare. Bisogna rimanere al passo con i tempi e quindi mi sono immediatamente adeguato”.
Cantare dalla guerra alla vita: il nuovo Rosario
Riparte proprio da questi punti la seconda vita, professionale, artistica e privata, di Rosario Morisco. Una vita vissuta sempre in prima linea, sia nelle missioni umanitarie che lo hanno tenuto lontano da casa per dieci anni, sia nel campo musicale, dove grazie agli amici di sempre, Principe e Socio M, Antonio de Carmine e Mauro Spenillo, il cantautore napoletano è riuscito a rendere musica le proprie esperienze: ” Ora voglio dedicarmi alla musica e raccontare non solo di scenari di guerra come feci in “nato il 5 ottobre”, ma voglio cantare della mia vita e delle mie storie, al di là della mia esperienza militare. Seguo un mantra: non restare fisicamente e mentalmente prigioniero di quelle esperienze vissute. Io sono qui, e adesso”.
Ancorato al presente e proiettato verso il futuro: il nuovo Rosario Morisco è pronto a spiccare nuovamente il volo con in braccio la propria chitarra e nel cuore esperienze di vita che hanno contribuito a renderlo uno degli artisti, nel panorama italiano, più interessanti e impegnati dell’ultimo decennio.