Winter has come!
Game of Thrones è tornato! Dopo un’estenuante attesa, l’Inverno è finalmente giunto. Eravamo rimasti con Cersei che in un colpo solo ha eliminato i suoi nemici più prossimi (e Tommen s’è ammazzato), Jon è divenuto THE KING IN THE NORTH!!, si è ricongiunto con Sansa e ne abbiamo scoperto le vere origini. Daenerys ha la sua flotta grazie e Yara e Theon e con loro salpa alla volta di Westeros, Arya sta alle Torri e ha affettato Walder Frey.
Proprio dalla piccola Stark (che piccola più non è) parte il primo episodio della settima stagione. Ci troviamo alle Torri Gemelle con i Frey che non fanno altro che festeggiare e sbevazzare come se non ci fosse un domani e Walder che va elargendo brindisi e complimenti. Momento, momento, momento…momento…Walder Frey? Ma non era stato fatto a fettine? Per l’appunto si. Difatti nei secondi successivi diviene lampante il finale di scena, che termina con lo sterminio della stirpe Frey in un sol sorso.
E con un gesto alla Lupin III, ecco che sotto la maschera ritroviamo Arya Stark (membro onorario dell’Ordine degli Assassini). E anche se non tifi per gli Stark, puoi tranquillamente ammettere di aver goduto tantissimo in questa sequenza.
Quando le persone ti chiederanno cos’è successo qui, dì loro che il Nord non dimentica, dì loro che l’inverno è arrivato per la casa Frey.
Sigla.
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Gli Estranei sono in marcia.
A Winterfell troviamo THE KING IN THE NORTH! e sua sorella Sansa impegnati nei preparativi contro l’arrivo degli Estranei. Il più importante punto all’ordine del giorno è il Vetro di Drago, di cui hanno estremo bisogno se non vogliono ritrovarsi inchiappettati per bene.
Appare evidente che fra i due fratellastri sono presenti ancora degli attriti, ma per fortuna sono abbastanza intelligenti da capire che bisogna collaborare. Petyr Baelish (per me sei un infame, anche se li hai salvati) cerca di mettere zizzania come suo solito, ma proprio non ha capito che Sansa è più furba di quel che crede.
Ad Approdo del Re Cersei ha pensato bene di farsi dipingere la mappa dei Sette Regni sul pavimento e fare il punto della situazione insieme al fratello (bono) Jaime. Nemici da tutte le parti, servono alleati. “Nuovi alleati e dove trovarli”. Ma certo, Euron Greyjoy è la soluzione più plausibile.
Un grande stronzo per una grande stronza, perfetti. Ma la prima proposta di Euron nei confronti della Regina viene da lei declinata, ottenendo la promessa di un regalo. Che sarebbe? Ah boh, lo scopriremo solo guardando la serie. Probabilmente qualche morto (forse Tyrion?), in pieno stile Game of Thrones.
Nel mentre alla Cittadella troviamo Sam, mandato in missione da Jon, che pare a tratti uno studente sotto esame e a tratti un soldato in punizione. Fra pulizia di vasi da notte, servizio come cameriere di sala, bibliotecario e, saltuariamente, aiutante in sede di autopsia, il nostro Sammy scopre l’informazione di cui Jon ha bisogno come il pane: dove trovare il Vetro di Drago. Gli immensi e preziosi giacimenti si trovano sotto Roccia del Drago. Coincidenze? Io non credo! Tanto più che, guarda un po’ che caso, la nostra Madre dei Draghi sta proprio facendo rotta verso casa.
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Fuoco e Sangue
Nel resto della puntata, che si avvia a conclusione, scopriamo che la giovane assassina Stark non sta andando a Grande Inverno per ricongiungersi ai suoi. Bensì ad Approdo del Re. Lungo il cammin di sua vita, s’è ritrovata per una selva normalmente illuminata, che la diritta via era ben chiara.
Qui si imbatte in un grupetto di soldati Lannister che bivaccano goliardicamente fra vino di more e carne di coniglio. Arya si unisce all’allegra compagnia (tanto loro non hanno idea di chi lei sia) e, fra una chiacchera e l’altra, dichiara con molta nonchalance il suo vero scopo: uccidere la regina!! Ah, Ed Sheeran è un maledetto Lannister.
Gli ultimi minuti sono dedicati a Daenerys. Anche lei finalmente torna a casa (insieme all’allegra combriccola). Che siamo alla fine della puntata lo capiamo subito, ma questa, insieme a quella pre-sigla, per me e la sequenza più bella della puntata. Tanto, tantissimo silenzio. Un commovente ritorno alla Roccia del Drago. Un crescendo musicale che ci accompagna verso la conclusione, che non è nient’altro che l’inizio.
Shall we begin?