“In una notte come questa, sei venuta al mondo.”
Una tempesta apre questa seconda puntata della settima stagione di Game Of Thrones. Ritorniamo dove eravamo rimasti: a Roccia del Drago con Daenerys, in riunione con Tyrion e Varys. Dalle parole, adesso bisogna passare ai fatti. In questa sequenza, ha luogo uno dei dialogi più belli della serie (a parer mio). La Distruttrice di Catene riesce tranquillamente a tener testa ad uno come Varys, una delle menti più brillanti dei Sette Regni.
Varys, nonostante la sua arguzia e l’arte oratoria, viene messo alle strette dalla Madre dei Draghi. E qui, secondo me, viene meno la pesante maschera criptica di Varys, per dare spazio ad un discorso senza giri di parole.
In questo frangente emerge, molto più che in altri momenti, la determinazione di Daenerys alla conquista del trono. Dimostra inoltre, a mio avviso, quanto stia imparando dai suoi consiglieri. Non è più la ragazzina delle prime stagioni e per come il suo personaggio si è evoluto, è fra i meritevoli del Trono di Spade. Non dovrebbe però fregiarsi prematuramente del titolo di Regina.
Questa bellissima riunione viene interrotta dall’arrivo di quella grandissima zoccola Melisandre e per un attimo il cuore perde un battito. Vorrà mica tradire Jon? Ni. Non è un vero e proprio tradimento, ma nemmeno il suo è un comportamento corretto. Dopo tutte le belle parole e le sviolinate verso The King In The North, eccola a far lo stesso con Daenerys. Ok è vero, le dice di Jon. Ma non è corretto lo stesso. E mo ci sta Dany tutta gasata per la profezia (ora Jon è il Principe e lei la Principessa) e seguendo il consiglio di Tyrion, lo fa convocare.
Tyrion. Per me è un grande e non metto in dubbio la sua lealtà nei confronti di Daenerys. Lo si vede disposto a sacrificare persino Castel Granito, pur di vedere Dany sul trono.