Suburra ha fatto un “colpo grosso” : Netflix.
Se dici Netflix dici serie TV, soprattutto americane.
Ma in quanti appassionati di questa piattaforma ha mai pensato almeno una volta (e sognato) di voler vedere una serie completamente italiana.
Tra poco più di un mese, cari fan italiani, sarete accontentati.
Al Festival del Cinema di Venezia, in scena in questi giorni, è stata presentata “Suburra”, una serie collegata in un certo senso al celebre film del 2015.
(Questo a sua volta è ispirato all’omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini, di cui proprio nel 2015).
Noi di THE WEB COFFEE siamo andati per voi a scoprire cosa ci si aspetta da questa novità tutta italiana in casa Netflix.
Un passo indietro: Suburra, 2015
Roma, l’Apocalisse è ormai vicina: 12 novembre del 2011.
Mancano solo 7 giorni. Sette giorni durante i quali, nel quartiere romano di Suburra, noto per essere malfamato, accadono fatti insoliti.
E la malavita romana, in agguato, con a capo Aureliano Adami, detto “Numero 8”.
Uscite di galera, ricatti, tensioni nel Parlamento, morti misteriose di membri di clan, corruzioni.
Dietro a tutto questo un grande “progetto criminale”, il Waterfront.
Fino ad arrivare all’Apocalisse, il crollo di due dei tre “poteri” su cui si regge Roma.
Quello politico, con il crollo del governo Berlusconi, avvenuto proprio il 12 novembre 2011, e quello religioso
(Qualche anno dopo,il 10 febbraio del 2013, Papa Ratzinger rassegnava le sue dimissioni).
Stefano Sollima, regista del film,in un’intervista, spiega la scelta di mostrare Roma per quasi tutta la durata del film sotto una pioggia incessante.
“Lo scopo è volere mostrare una capitale “cupa, plumbea, nei giorni che precedono questa doppia caduta, temporale e spirituale, che non si risolve in un’Apocalisse ma nella solita fanga che inonda le strade e fa saltare i tombini”.
(DAL FILM ALLA SERIE TV…nella pagina seguente)