“Solo perché tu possiedi la varietà di emozioni di un cucchiaino non significa che siamo tutti così.”(J.K. Rowling)
Vi siete mai chiesti cosa sono le emozioni? Detto in parole semplici si tratta dei nostri sentimenti. Di quello che sentiamo accadere dentro di noi quando siamo difronte ad una situazione. Reagiamo cosi con quelle che si definiscono emozioni primarie: gioia, tristezza, rabbia, paura e disgusto.
Per la psicologia quando si parla di emozioni, si intendono stati mentali che influenzano pensiero e comportamento. Stati che possono essere il risultato di modifiche fisiche o psicologiche. Esistono infatti diverse teorie che descrivono le emozioni, associandole a reazioni fisiologiche, ma esiste un’altra cosa più importante: quello che succede nella pratica.
Cosa succede quando proviamo delle emozioni?
A volte quando gli altri sono tristi o felici lo diventiamo anche noi. Se questo viene fatto consapevolmente si parla di empatia, termine che deriva dal greco en-pathos “sentire dentro”. A volte però capita che veniamo “contagiati” da quello che gli altri provano, inconsciamente, e senza volerlo ridiamo e piangiamo con loro. Parliamo del contagio emotivo.
“Si tratta di una reazione innata che può presentarsi in maggiore o minore misura a seconda della sensibilità di ciascuna persona. Avviene attraverso un’imitazione spontanea, che avviene al di fuori della nostra razionalità, e che ci porta ad assumere emozioni simili a quelle degli altri.”
Emozioni: Come è possibile il contagio emotivo?
Le emozioni nonostante siano qualcosa più “vicina” al cuore, sono controllate dal cervello. In particolare dall’amigdala che elabora le emozioni lasciando partire degli input che danno l’azione all’uomo. Nel circuito emozionale però vi sono anche dei particolari neuroni, i neuroni a specchio che ci permettono letteralmente di “copiare” gli altri. Così, allo stesso modo in cui si trasmette uno sbadiglio, si trasmettono anche le emozioni.
Lo spiega anche David Goleman, nel suo libro “Intelligenza Sociale”. Parlando del contagio sociale spiega che, secondo gli ultimi studi neuroscientifici sulle interazioni fra le persone, esistono i neuroni specchio che ci connettono alle emozioni altrui e ai loro movimenti e li “riflettono” nel nostro cervello.
In poche parole il contagio emotivo ci permette di avvicinarci agli altri. Ci permette la comunicazione, ed anche la condivisione non solo di emozioni positive ma negative. Si tratta di qualcosa che istintivamente si fa per adattarsi in un mondo dove sembra che anche solo parlare di emozioni sia sbagliato, ingiusto, inutile.
Emozioni: come le impariamo
Sicuramente le prime persone dalle quali impariamo le emozioni, sono i nostri genitori. Sin da piccoli infatti, viene a crearsi un legame di attaccamento con il proprio caregiver (la persona che si prende cura di noi, generalmente la mamma). Questo legame di attaccamento è caratterizzato dalla comunicazione degli emisferi destri. Grazie a questa speciale connessione neurale, i nostri genitori riescono a operare una regolazione delle emozioni. Si sintonizzano con i nostri bisogni.
In questo modo si impara a fronteggiare una situazione mettendo in atto le emozioni adeguate. Lo insegnano anche i cartoni animati, come il film Insight Out. Attraverso la protagonista, conosciamo le emozioni che prova, capiamo da cosa vengono innescate, e come possono mutare. Queste stesse emozioni possono essere contagiose.
Infatti, se ci pensate, se qualcuno ci sorride, non lo facciamo di rimando, perchè la buona educazione ci ha insegnato a comportarci in questa maniera. Ma allo stesso tempo, se qualcuno sbadiglia, noi sbadigliamo, per via dei neuroni a specchio, che dunque, come potete vedere, sono alla base del meccanismo che ci permette di contagiare le emozioni.
Il contagio emotivo si attiva con l’interazione con gli altri ed anche se le emozioni sono invisibili, in realtà si trasmettono molto più semplicemente di quanto possiamo pensare.
Fonte:
https://www.guidapsicologi.it/