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Blue Whale: un incubo reale che sveglia in me un incubo immaginario

Suicidio d’amore

“Dopo un terribile attacco perdo la vita in un parcheggio sotto Hyde Park. Un fatto agghiacciante.
Proprio mentre stavo tornando a casa dopo una giornata impersonando Peter Pan a Kensington Gardens. Polizia e servizio ambulanze mi hanno cercato di salvare ma inutilmente. Il Big Ben ha segnato l’ultima ora. La mia ultima ora.
Fui portato in un Ospedale Pediatrico non per curarmi ma come camera per gli ultimi saluti.

Mia moglie a casa ad aspettarmi inutilmente con il figlio adottato tempo prima. Davanti alla tragica notizia si è sciolta in un oceano di lacrime.
Non sapendo come portare avanti la famiglia da sola, legata com’era a me da un amore impossibile, enorme, decide di lasciare il figlio al Coram di Bloomsbury.
Vestendosi da Wendy, con una camicetta da notte, sale sul Big Ben seguita dalla sorveglianza.
Sulla terrazza sopra l’orologio si ferma guardando le stelle con le lacrime agli occhi. I bobbies sono alle sue spalle intimandola d’indietreggiare.
Proprio allora, il gesto estremo. Il volo da 96 metri e la morte. Sotto gli occhi increduli della polizia rimasta attonita dall’accaduto. L’amore cieco se muore porta alla fine.
Il piccolo vede il suo futuro da dietro una finestra bagnata cercando nelle volontarie l’amore che cerca”.

Questo se pure immaginario è un suicidio in quanto dovuto non ad istruzioni online ma ad un sentimento esagerato finito in un modo orribile creando una situazione impossibile da vivere.

 

Quello invece inventato dalla Blue Whale e Fire Fairy sono invece vere e proprie azioni criminali a distanza, omicidi veicolati con perfezione diabolica e cieco desiderio di morte.

Non sono suicidi volontari dettati da un dolore immenso, casuali, ma il peggior affronto alla vita e alle bellezze che offre.
(continua nella pagina seguente)

Blue Whale: un incubo reale che sveglia in me un incubo immaginario

Questa violenza è entrata anche in Inghilterra ma non è imbattibile, la gravità di questo reato può essere fermata solo se noi giovani troviamo la forza di opporci a questo lavaggio del cervello, questo lato oscuro della rete che danneggia la rete stessa oltre che le nostre vite.
Blue Whale non è un gioco ma un crimine terroristico che va combattuto, che va vinto.

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