IL MORBO DI ALZHEIMER

Il Morbo di Alzheimer (MdA) è un disturbo neurologico caratterizzato da una sintomatologia a livello cognitivo e non solo associata ad un fenomeno di atrofia cerebrale.

È considerata una delle malattie degenerative più comuni ed è legata alla progressiva perdita dei neuroni a livello della corteccia cerebrale,la quale porta alla cosiddetta demenza (ossia la perdita progressiva della memoria recente e delle funzioni cognitive).

Dal punto di vista istopatologico,il MdA è caratterizzato da :

  1. la formazione dei cosiddetti grovigli neurofibrilari

  2. una diffusa perdita di neuroni (che provoca un’atrofia appunto a livello cerebrale)

  3. deposizione di aggregati di amiloide che causa la progressiva necrosi dei neuroni colinergici e la formazione di placche

A.Grovigli neurofibrillari (o viluppi).

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Aggregati di filamenti del citoplasma neuronale che si delocalizzano e circondano il nucleo del neurone stesso; sono strutture basofile facilmente osservabili al microscopio mediante colorazione.

La principale componente di questi aggregati è la proteina τ (tau) ,una proteina associata ai microtubuli che ne favorisce l’assemblaggio.

B. Atrofia cerebrale

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FONTE http://www.neuroscienze.net/wp-content/uploads/2014/11/Alzheimer-55097363.jpg

È considerata la principale caratteristica a livello macroscopico del MdA; non rilevante a livello diagnostico, essa è evidente soprattutto a livello dei lobi frontale parietale e temporale.

C.Deposizione di aggregati di β-amiloide

È considerata la principale caratteristica a livello microscopico del MdA.

Essa deriva dalla demolizione di una particolare proteina precursore, definita PPA (Proteina Precursore dell’ Amiloide),la quale provoca l’accumulo della cosiddetta β-amiloide.

La β-amiloide si accumula formando le cosiddette placche senili,oltre ad esercitare una forte azione neurotossica.

Gli scienziati non sanno esattamente quale ruolo giochino le placche e i grovigli nel morbo di Alzheimer.

Molti esperti ritengono che essi, in qualche modo, abbiano un ruolo fondamentale nel bloccare la comunicazione tra le cellule nervose.

(nella pagina seguente…andiamo alla scoperta della memoria)

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