La città emiliana non si arrende e ci prova ancora
Parma,capitale UNESCO della gastronomia nel 2015,ora si prepara al raggiungimento (si spera) di un nuovo traguardo,quella della cultura.
Gennaio 2018, Il ministro dei beni culturali nominerà la città italiana destinata a ricoprire, nel 2020, il ruolo di capitale italiana della cultura.
Varie sono le località che si sono lanciate, come candidate, in questa sfida che vede, come premio, entrate economiche e visibilità internazionale.
Oltre alla nostra amata città, si sono candidate Asti, Tremezzina, Pieve di Cadore, Merano, Montepulciano, Fabriano, Foligno, Teramo, Tivoli, Caserta, Alberobello, Vibo Valentia, Catania, Nuoro.
La città farnesiana ha deciso, dopo le sconfitte delle passate edizioni, di riprovare.
Un piano geniale è stato presentato nel dossier per il ministro, il dossier di candidatura di Parma a tale nomina.
Si parla di Verdi, il Cigno di Busseto famoso in Italia e nel mondo, Parmigianino con la sua seducente e meravigliosa Schiava Turca simbolo della città.
E poi il Castello di Torrechiara, luogo ispiratore di storie d’amore, il Labirinto, nuova attrativa della provincia, Maria Luigia, la duchessa che ha creato la Parma moderna, di due monumenti incredibili come il Battistero ed il Teatro Farnesiano.
Tra gli esperti che hanno redatto il documento un ruolo primario va a Franco Maria Ricci, esperto d’arte ed amante della città di Parma. Parma può sperare in una sua nomina a Capitale della Cultura.