Stile ed Evoluzione
Era l’estate del 1993 avevo solo 12 anni, ma quel numero segnò una svolta decisiva nella mia vita.
Comprai un libro sull’aerosol-art: “Subway art” che parlava della scena newyorkese dagli anni ’70 in poi e ne rimasi davvero folgorato.
Tornato da quel pomeriggio a Bologna con un mio amico e sua madre che ci aveva accompagnati, mi misi a studiare nei minimi dettagli tutti i dettami dello stile che trapelavano da quelle pagine.
Da come si piegavano gli stick nelle lettere, ai block-style con scritto mom, tutto rigorosamente su treno.
I pezzi di Dondi e Skeme per me rappresentavano il top dello stile e cercavo di copiare i ganci e le grafiche nei miei sketch-book.
Quell’anno mi trovavo in vacanza in Calabria, dai miei nonni e mio nonno mi concesse di ridipingere il muro esterno del giardino.
Fu così che con le prime hobby-color comprate in ferramenta, realizzai il mio primo graffito e davvero non era niente male per allora.
Poi le cose andarono avanti, io continuai a dipingere sempre rigorosamente a bomboletta e conobbi i nomi più importanti della mia città, mi inventai un nome: ci voleva una tag, una signature per guadagnarsi il rispetto.
Così il tempo passava, le cose si evolsero e io scelsi il liceo artistico per passione.
Progressivamente mi allontanavo sempre di più dalle lettere, per evolvermi nello studio dei puppet o meglio ero appassionato per i testoni, le facce, le maschere che allora andavano molto tra i writers come pezzo al posto della o nelle scritte.
In Italia negli anni ’90 era molto sviluppato il fenomeno delle convention hip-hop da Bologna, Rimini, Ancona e io vi partecipai dipingendo. Il ritrovo per le menti di tutti con le foto dei pezzoni più stilosi erano le pagine di A.L.: fanzine allora molto in voga ed ebbi la fortuna di pubblicare qualche foto anche lì.
(continua nella pagina seguente)
Articolo scritto molto bene. .mancano foto dei tuoi primi pezzi