SCONFIGGERE L’ANSIA: MISSION NOT IMPOSSIBLE

La studiosa dell’Università di Cambridge Olivia Remes ha recente indicato in un suo studio (a breve sarà presentato al 30 ° Congresso Europeo di Neuropsicofarmacologia a Parigi) quattro differenti strategie per affrontare i pensieri negativi associati all’ansia.

STRATEGIA 1: FARLO MALE (do it badly)


Quante volte, quando facciamo o dobbiamo fare qualcosa di nuovo,siamo bloccati da un senso di inadeguatezza, che ci porta all’indecisione e il più delle volte a rinunciare a compiere quel passo pur di non farlo male?

Ebbene, stiamo sbagliando: quella non è la strada giusta.

Bisogna infatti mettersi nell’ottica che si può sbagliare, e che soprattutto sbagliare è umano,soprattutto le prime volte che ci si approccia a qualcosa di nuovo.

La stessa Remes afferma :

Imporci di farlo male, ci dà il coraggio di iniziare cose nuove, aggiungendo un pizzico di divertimento e riduce la preoccupazione sui risultati. Ci fa sentire più liberi”

STRATEGIA 2: ESSERE INDULGENTI (Forgive yourself)

Un altro “tratto distintivo” delle persone ansiose è la perenne sensazione di sentirsi giudicati sempre, come se la vita quotidiana fosse una performance continua in cui c’è sempre qualcuno che ci giudica.
E alla fine diventiamo noi giudici di noi stessi.
La soluzione ? Perdoniamoci,attraverso metodiche di mindfulness.
Non concentriamoci su quanto fatto, ma su quello che si sta facendo.

STRATEGIA 3: ASPETTARE A PREOCCUPARSI 

Quando commettiamo qualcosa di male, se siamo ansiosi immediatamente ci preoccupiamo su quello che “abbiamo combinato” e ci rimuginiamo su.

Invece bisogna aspettare un pò, per permetterci di elaborare l’accaduto, con ansie e fallimenti annessi.

STRATEGIA 4: TROVARE UNO SCOPO NELLA VITA (MAGARI AIUTANDO GLI ALTRI)

Quanto tempo della nostra giornata dedichiamo a noi stessi? E quanto agli altri?

Sempre poco, se siamo in preda ad ansia o situazioni che ci riducono ad un disturbo d’ansia (vedi appunto la nomofobia).

Lets-Celebrate-National-Sunglasses-Day La nomofobia: una patologia 2.0

Dobbiamo disconnetterci dalla “realtà virtuale” e connetterci di più con una realtà vera, dove ci siamo noi e gli altri.

SITOGRAFIA/BIBLIOGRAFIA:

https://theconversation.com/surprising-ways-to-beat-anxiety-and-become-mentally-strong-according-to-science-77978

http://www.wsbt.com/news/health/17263604.html

 

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