CATALOGNA: LOTTA PACIFICA ALL’INDIPENDENZA
Lo stesso giorno, appena al di là dei Pirenei, si è svolto il referendum per l’indipendenza della Catalogna, nonostante l’opposizione regale e del governo centrale di Madrid.
Governo che ha reso quella che doveva essere una pacifica protesta per un desiderio d’indipendenza in una vera e propria guerriglia, con tanto di persone ferite. Persone la cui ultima intenzione e voglia era quella dello scontro.
Tuttavia, assalti ai seggi, scontri e feriti non hanno fermato il desiderio d’indipendenza che alle 22:03 ha preso forma con il 90% dei catalani a favore del “Sì”.
La risposta del governo madrileno non si è fatta attendere, ribadendo l’incostituzionalità del referendum.
Il discorso del Re
Parole alle quali si sono subito affiancate quelle di Felipe che ritiene il referendum “”un inaccettabile intento di appropriazione delle istituzioni storiche della Catalogna”, oltre che una “condotta irresponsabile” quella tenuta dal governo catalano, che tuttavia, forte del 90% di Sì non si arrende.
E gli scontri duri di domenica sembrano aver ingigantito una frattura già aperta da tempo.
L' Europa resta apparentemente in disparte, ONU : "atto di violenza"
Anche la risposta dell’Europa, che sembrava essersi “voltata dall’altra parte” davanti a tale violenza, il giorno dopo non si è fatta attendere.
“Per l’Ue il referendum catalano “non è legale” e se la Catalogna diventerà indipendente non sarà membro dei 27″
Tuttavia,vi è stata una condanna generale delle violenze da parte della polizia spagnola.
I governi di molti paesi dell’ UE, Italia compresa, non hanno preso posizione.
Più dura sembra essere stata la condanna dell’ONU,decisa a chiedere alle autorità spagnole di aprire un’inchiesta indipendente sulle violenze che si sono consumate in Catalogna e che hanno causato centinaia di feriti negli scontri con la polizia.
Si va avanti contro tutto e tutti: l'indipendenza è alle porte
Nonostante tutto, la Catalogna e il suo presidente, Carles Puigdeomnt, non demordono. Dopo lo sciopero pacifico di martedì contro le violenze di domenica, il (Cup), il partito della sinistra indipendentista della Catalogna, avrebbe chiesto un intervento del presidente in aula per lunedì,giorno in cui ci sarà l’atto indipendenza.
Un atto prontamente bloccato dalla Corte Costituzionale spagnola in quanto se approvato sarebbe una violazione della Costituzione spagnola e un conseguente annichilimento dei diritti dei deputati catalani.
Ma “i catalani parlano” : il 90% ha votato sí all’indipendenza e proprio su questo numero continuerá a far leva Puigdemont.