LAS VEGAS : TERRORE DALL’ALTO
Un concerto di musica country, nell’ area antistante il Mandalay Bay Hotel di Las Vegas.
All’improvviso uno strano rumore.
La band smette di suonare, le migliaia di persone presenti cominciano a scappare, molte si buttano a terra.
59 di loro non si rialzeranno più.
Quello strano rumore era quello di alcuni mitra che hanno fatto fuoco sulla folla dal 32esimo piano dell’albergo: ad imbracciarli, un pensionato di 65 anni, Stephen Paddock.
L’ uomo, braccato dalla polizia nella sua stanza, si toglierà la vita con un colpo di pistola in bocca.
Portandosi dietro il motivo di questo folle gesto, perché proprio così è stato definito dal presidente Trump e dalla polizia americana, nonostante la rivendicazione immediata da parte dell’ISIS.
Il folle gesto di un pensionato ex contabile, amante della vita in albergo: così lo descrive il fratello.
Paddock e le armi : semplice hobby o progetto di distruzione?
La vita apparentemente tranquilla dell’uomo pertanto aveva escluso l’ipotesi di un attentato.
Ora quello che resta da chiarire è la presenza di numerose armi nell’interno della camera d’albergo dal quale Paddock avrebbe sparato sulla folla.
Oltre che le altrettante armi e proiettili rinvenute nella sua abitazione.
La maggior parte delle quali acquistate legalmente.
La compagna filippina interrogata
Il giorno immediatamente successivo alla strage, la compagna di Paddock, Marilou Danley, è stata interrogata dall’FBI al rientro dal viaggio nelle Filippine,sua terra d’origine,alla ricerca di informazioni utili.
La donna ha confermato l’indole tranquilla del compagno,oltre che la sua totale estraneità delle sue intenzioni criminali .
Inoltre ha dichiarato di aver ricevuto da parte di Stephen Paddock un bonifico di 100mila dollari quando si trovava nelle Filippine per stare accanto alla sua famiglia.
E non è stato l’unico che l’uomo avrebbe fatto: la polizia, pertanto, si sta focalizzando sui movimenti bancari dell’uomo.
(continua)