COSA DICE LA LEGGE IN ITALIA (E NON SOLO)
Attualmente in Italia in materia di cittadinanza italiana vige la legge 91 del 1992, nota anche come legge dello ‘ius sanguinis’ (‘diritto di sangue’): un bambino è italiano se almeno uno dei genitori è italiano.
Unico caso di “Ius soli” è quello in cui un soggetto è figlio di ignoti ed è trovato nel territorio italiano.
Una modalità alternativa sarebbe rappresentato dal cosiddetto “ius culturae“.
Prevede l’acquisizione della cittadinanza italiana per i “minori stranieri nati in Italia o arrivati entro i 12 anni che abbiano frequentato le scuole italiane per almeno cinque anni e superato almeno un ciclo scolastico (scuole elementari o medie)”
diverso discorso sembra essere nel resto d’europa dove vale lo “ius soli”
– in Germania è cittadino tedesco chi è figlio di un cittadino straniero che ha il permesso di soggiorno da almeno otto anni;
– sono francesi i figli nati in Francia da immigrati nati in Francia e i bambini nati in Francia da genitori stranieri se al compimento della maggiore età hanno avuto la residenza per almeno cinque anni;
– in Spagna un bambino diventa cittadino spagnolo se almeno uno dei due genitori stranieri è nato in Spagna;
– la cittadinanza irlandese si ottiene se i genitori stranieri risiedono nel paese da almeno tre anni;
– si diventa cittadini belgi, a 18 anni, se si è nati in Belgio.
Infine è cittadino britannico chi nasce nel Regno Unito (ius soli) anche se uno solo dei genitori è legalmente residente nel Paese.