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Raqqa liberata: la fine di un incubo chiamato ISIS?

Da capitale dello Stato Islamico a città libera

17 ottobre 2017: la fine di un incubo per la città di Raqqa, capitale della Siria, e per tre interminabili anni, del sedicente Stato Islamico (ISIS) è stata ufficialmente liberata dalle ultime truppe jihadiste.

L’operazione, condotta dalle forze della coalizione americana e quelle sirio-curde, appoggiate dal governo americano, è solo l’ultimo atto di un’offensiva iniziata a giugno.

Centinaia di jihadisti dell’Isis e migliaia di civili erano stati evacuati da Raqqa domenica in base ad un accordo raggiunto tra le cosiddette Forze democratiche siriane (Sdf) alleate degli Usa e lo Stato islamico con la mediazione di capi tribali locali.

LA FINE DI UN INCUBO: ISIS,UNA STORIA DI TERRORE.

Come accennato sopra, Raqqa dal giugno 2015 era, insieme alla cittadina di Mosul, una delle roccaforti siriane dello Stato Islamico (ISIS), nonchè capitale dello stesso.

Era stata presa con forza dai miliziani jihadisti, che avevano espluso alcune fazioni locali e issata la terribilmente nota “bandiera nera”.

La presa delle due città è stato l’inizio dell’ascesa dell’ISIS e del suo regime del terrore.

Una scia di persecuzioni, uccisioni, assedi, distruzioni di città, paesi: tutto quello che era ostile alla loro visione doveva essere eliminato.

Un regime che si è espanso rapidamente e distribuito nel 2015, issando il suo simbolo prima in Libia (stato ancora instabile dalla caduta di Mu’ammar Gheddafi) poi in Nigeria, attraverso l’alleanza con Boko Haram, movimento integralista jihadista dalle caratteristiche molto simili finalizzate al terrore.

La scia di odio e distruzione continua.

Numerose esecuzioni anche di massa, con tanto di seppellimenti in fosse comuni nei suoi territori controllati, rapimenti, attentati, crimini e barbarie di vario genere, il tutto accompagnato da un’accurata propaganda mediatica attraverso filmati pubblicati sul web di esecuzioni o minacce verso i paesi occidentali.

Minacce che con il tempo da verbali diventano reali, con una serie di attentati; obiettivo: l’Europa e, in generale, gli occidentali.

Il primo tragico segno in Europa, tra il 7 e il 9 gennaio 2015 in Francia con l’assalto alla redazione del giornale satirico Charlie Hebdo, nonchè l’uccisione di alcune persone ad opera un cittadino francese di origini maliane, Amedy Coulibaly.

E proprio la Francia ritorna a tremare il 13 novembre,quando una serie di attentati in varie zone di Parigi provocano 130 morti: i secondi più gravi mai avvenuti in Europa dopo la seconda guerra mondiale.

Attentati ogni volta seguiti da una rivendicazione via video, con minacce all’Occidente e al suo popolo, soprattutto ai cristiani.

Attentati a cui si alternano video girati in Siria ed Iraq, dove si mostrano uccisioni sommarie di cristiani, prigionieri occidentali, spesso da parte di occidentali convertiti all’Islam ed entrati nelle file dell’ISIS.

Quelli che vengono definiti “foreign fighters”.

Questo intensifica gli attacchi aerei contro le cittadine di Mosul e Raqqa, e l’ISIS puntualmente risponde con la minaccia di nuovi attacchi.

Baghdad, Istanbul, Giacarta e di nuovo l’Europa.

Il 22 marzo 2016, nel centro di Bruxelles, perdono la vita 34 persone e oltre 200 rimangono ferite in due diversi attacchi, in aeroporto e alla metropolitana.

Recentemente, l’ISIS ha rivendicato diversi attacchi avvenuti in Francia (Stazione di Saint Charles a Marsiglia) e negli Stati Uniti (l’autore della strage di Las Vegas sarebbe un pensionato recentemente convertito all’ISIS, a detta dei miliziani jihadisti, notizia ampiamente smentita in seguito)

(continua nella pagina seguente)

LA LIBERAZIONE DI RAQQA: LE FASI CRUCIALI

Già dalla giornata di domenica, sono stati evacuati da Raqqa numerosi civili.

Tra questi, tuttavia , vi sono diversi miliziani jihadisti, che ormai circondati opponevano resistenza in un area molto ristretta del centro, rimasta ancora apparentemente nelle loro mani.

Area che sarebbe stata liberata in queste ore, insieme allo stadio, dove ora sventola la bandiera delle Ygp, le unità di protezione del popolo curdo.

Ma non va cantata vittoria facilmente.

A detta dell’ONDUS,ossia l’Osservatorio per i diritti umani, tra gli evacuati vi sarebbero anche numerosi foreign fighters.

Il rischio più grande è che questi, una volta usciti dalla Siria,questi possano tornare in Europa causando nuovi attentati.

SITOGRAFIA

http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2017-06-29/l-iraq-annuncia-fine-stato-islamico-184414.shtml?uuid=AEbVffoB

http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/siria-i-primi-foreign-fighter-cominciano-a-lasciare-raqqa_3100820-201702a.shtml

http://www.corriere.it/esteri/17_ottobre_17/siria-raqqa-stata-liberata-cade-capitalo-stato-islamico-058eaca0-b328-11e7-9cef-7c546dada489.shtml

https://video.repubblica.it/dossier/iraq-avanzata-is/isis-perde-la-sua-capitale-raqqa-conquistata-dalle-milizie-curdo-siriane/287359/287970

http://www.repubblica.it/esteri/2017/10/14/news/isis_milizia_ypg_annuncia_raqqa_presto_libera_da_jihadisti_-178228498/?ref=search

http://www.corriere.it/esteri/17_ottobre_17/siria-raqqa-stata-liberata-cade-capitalo-stato-islamico-058eaca0-b328-11e7-9cef-7c546dada489.shtml

http://www.repubblica.it/esteri/2017/10/15/news/siria_anche_foreign_fighters_dell_isis_tra_le_persone_in_fuga_da_raqqa-178335321/

 

 

 

 

 

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