Nightmare Before Christmas
Il film racconta di Jack Skeletron (Skellington in originale), re del Paese di Halloween, villaggio abitato da creature mostruose. Annoiato e stanco di dover continuamente spaventare bambini, accompagnato dal fedele cane fantasma Zero, Jack scopre per caso nel bosco l’accesso ad un mondo pieno di gioia, luci e colori. È la città del Natale: ciò che Jack, in fondo, stava cercando. Affascinato e deciso a diffondere lo spirito natalizio tra i suoi concittadini, metterà in atto un piano maldestro e avventato: far rapire Babbo Natale per sostituirsi a lui. Malgrado la buona fede, finirà per creare scompiglio e panico nel mondo reale. Aiutato da Sally, bambola di stracci che lo ama segretamente, dovrà affrontare il malvagio Bau Bau (Oogie Boogie) per salvare la festività più amata.
Il macabro giocoso, il grottesco-pop, il visionario scontro tra mondi, il riscatto dei reietti. Estetica e poetica burtoniane sono rese perfettamente dal lavoro di Selick e del suo team.
Nightmare Before Christmas — il cui titolo parodia un celebre poema natalizio — esce in sala il 29 ottobre del 1993; in Italia solo un anno dopo, con un eccezionale Renato Zero a dar voce al protagonista. Subito lodato da critica e pubblico, assurge negli anni a vero fenomeno commerciale. Nel 2003, con l’uscita dello speciale DVD del decennale, un nuovo boom al tempo della transmedialità. Gadget, linee d’abbigliamento, videogame, libri, perfino un manga ispirato al film.
Un paio di anni fa il regista Henry Selick ha posto fine una volta per tutte alla diatriba, confermando la natura eminentemente halloweeniana del film, ma lasciando, peraltro, presumibilmente intatto l’investimento di senso, o semplicemente di affetto, che ogni spettatore continua a serbare dentro di sé.
“Non sforzarti di capirlo, devi solo immaginarlo!” (Jack Skeletron)