Capire le cause e i rischi per limitare le conseguenze
Parliamo di diabete.
Nel suo libro “Che fine hanno fatto i nostri microbi?” il microbiologo Martin J. Blaser lo definisce come una delle “malattie dei nostri giorno”, ossia malattie che negli ultimi decenni colpiscono sempre più persone.
Questo nonostante i continui progressi della scienza e della medicina. E gli ultimi dati ISTAT relativi al 2016 sembrano confermare tale tendenza. Solo in Italia sono più di 3 milioni (3,200,000 per essere esatti) le persone affette da diabete.
Quasi il doppio rispetto a 30 anni fa.
Il diabete: se lo conosci, ti sai difendere
Il diabete è definito come un disordine metabolico ad eziologia multipla caratterizzato da un’iperglicemia cronica (ossia un aumento eccessivo del livello di zuccheri nel sangue) con disturbi a livello del metabolismo glucidico,lipidico e proteico, conseguente all’alterazione della secrezione e dell’azione di un ormone, chiamato insulina.
Da un punto di vista eziologico, vi sono principalmente 2 forme di diabete: il diabete di tipo I (DM1) e il diabete di tipo II (DM2); il primo è dovuto ad una distruzione immuno-mediata delle cellule beta-pancreatiche,produttrici di insulina, con conseguente abbassamento dei livelli di quest’ultima.
Nel DM2, la carenza d’insulina è dovuta più ad un malfunzionamento delle delle cellule beta-pancreatiche che provoca,da un lato, ad un’alterazione della secrezione, e dall’altro allo sviluppo di un’immunoresistenza.
nel dettaglio: glicemia ed insulina
Con il termine “glicemia” s’intende la quantità di zucchero presente nel sangue; il livello di glicemia è finemente regolato da due ormoni prodotti a livello del pancreas, nello specifico delle cellule beta-pancreatiche: l’insulina da una parte, e il glucagone dall’altra.
DM1 e DM2 : che differenza c’è?
Come detto in precedenza, esistono due forme di diabete, che differiscono profondamente dal punto di vista patogenetico e fisiopatologico.
Il DM1 è una tipica malattia autoimmune organo-specifica, che si sviluppa in età giovanile ed è caratterizzata da una quasi totale distruzione delle cellule beta del pancreas, con carenza assoluta di insulina.
Tale distruzione può avvenire per cause di natura genetica (reazione autoimmune) o per fattori ambientali (infezioni virali o danno alle cellule beta-pancreatiche). La carenza totale di insulina provoca:
- iperglicemia
- chetoacidosi
- polifagia (conseguenza dell’aumento della lipolisi e del catabolismo proteico in seguito al deficit di insulina
Essendo l’insulina necessaria a far entrare il glucosio nelle cellule, la persona con DM1 deve assumerla dall’esterno e fare in modo di averne sempre la quantità giusta nel sangue.
Il DM2 è rappresenta il 90-95% di tutti i casi di diabete. Fino a qualche anno fa veniva chiamato diabete dell’adulto perché i casi più comuni si manifestavano in età avanzata, ma ad oggi si sa che sempre più giovani (20/25 anni) presentano questa forma di diabete. Il diabete di tipo 2 èassociato all’obesità, ma questo non vuol dire che tutti i diabetici di tipo 2 sono obesi.
Non si ha la morte delle cellule beta del pancreas,contrariamente al DM1, ma da una parte un deficit relativo della quantità di insulina, dall’altro lo sviluppo di un’insulino-resistenza (ossia si ha la bassa sensibilità delle cellule all’azione dell’insulina.
DM1 e DM2 : complicanze
Per quanto riguarda le complicanze del DM esse possono essere metaboliche e croniche; quelle metaboliche sono la chetoacidosi e il coma iperosmolare.
La chetoacidosi è risposta compensatoria dell’organismo alla totale assenza di insulina, il quale, per la produzione di energia, passa a un metabolismo di tipo lipidico (vengono bruciati gli acidi grassi e, soprattutto, i trigliceridi) con conseguente produzione di corpi chetonici (acido acetoacetico, acetone, e acido beta-idrossi- butirrico). E’ caratterizzata da :
- forte sete
- frequente stimolo a urinare
- stanchezza
- veloce dimagrimento
Il coma iperosmolare è legato ad un elevato livello di glicemia ( >500 mg/dL) che porta ad una conseguente glicosuria (aumento di zuccheri nelle urine), disidratazione e un aumento dell’osmolarità
Il diabete: se lo conosci, ti sai difendere
L’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce la condizione di diabete (tipo 1 e tipo 2) dopo una rilevazione di elevati valori di glucosio nel sangue con la presenza di sintomi tipici.<La gestione del diabete di tipo 2 si concentra su interventi riguardanti :
- stile di vita
- riduzione degli altri fattori di rischio cardiovascolare
- mantenimento di livelli di glicemia nell’intervallo di normalità.