Aria di casa fra la giungla orientale
Come già accennato, il mio soggiorno in India a Goa non fu fatto di templi e preghiera, ma di un’attitudine molto più “festaiola” se vogliamo, proprio in linea con i modi di vivere e il lifestyle di quei posti .
La cosa più importante che feci, secondo me, fu illustrare un intero book di disegni a mio modo, che condivisi su fotolog, insieme alle foto di alcuni murales che realizzai lungo le spiagge del posto.
Noleggiai uno scooter che mi portò in giro per tutto il litorale goano in infradito e canottiera, mentre la mia pelle diventava sempre più nera per le ore trascorse in riva all’oceano, o a fare il bagno in acqua, ma senza mai allontanarmi troppo per paura di qualche squalo.
Rimasi quindi in contatto con tutta la mia famiglia e i miei amici, durante quel periodo, soprattutto attraverso internet e fu allora che ebbi la fortuna di conoscere un ragazzo giapponese molto bravo nell’arte del tatuaggio, che vidi poi all’opera sulla spiaggia mentre tatuava una carpa ad un turista.
Niente a che vedere con gli studi occidentali, lì tutto era molto più spartano e alla mano.
La cosa più importante di quella parte di Goa, è la scena trance musicale, fatta di feste-rave e free party che durano tutta la notte, soprattutto nelle notti di luna piena.
La prima notte infatti raggiunsi uno di questi full moon party in cima ad una collina dove si svolgeva una festa che durò fino alle prime luci dell’alba.
Montai su una macchina, nel porta bagagli, insieme ad un’altra ragazza, giapponese anch’essa, e arrivammo a destinazione. Anche i djs erano giapponesi e la musica era davvero tirata, beat incalzanti che facevano ballare i turisti tutta la notte.