Road to Goa (parte 3 ): fine del viaggio
Questa ambientazione ispirò gran parte delle mie illustrazioni e mi riportò con la mente a vecchie abitudini dei pittori di fine ottocento, che fuggendo dall’Europa si rifugiavano in paradisi tropicali per portare avanti la propria opera e cercare ispirazione per nuovi soggetti e portare in occidente un diverso stile di vita.
Così è come andò.
Decisi così di chiamare la mia etichetta di arte visuale “Soul-Tuned” cioè sintonizzato con l’anima, per le atmosfere meditative che incontrai in quei villaggi, in quell’ oceano, in quelle spiagge e che mi riportavano con la mente alla mia infanzia trascorsa fra le spiagge della Romagna, Calabria e Sicilia nel periodo estivo in vacanza con la mia famiglia.
Non posso quindi dimenticare tutti i “locals” che conobbi in quel viaggio, lo spirito che ci accomunava e il consenso a far festa col quale accoglievano noi viaggiatori.
Soprattutto la cosa che mi stupì e colpì più di tutto e che mi fece piacere, era il fatto che in quella località si incontrava una grossa fetta di popolazione orientale, da giapponesi a tailandesi ed ebbi così modo di entrare in contatto anche con questa parte di popolazione mondiale, che diversamente non avrei conosciuto.
(continua)