La mafia si tinge di rosa : donne al comando

La storia di Giusy Vitale è il primo, ma non unico, esempio di donna che con la sua forza riesce a raggiungere il comando  di un’associazione mafiosa in assenza di figure maschili (mariti, padri,fratelli rinchiusi in carcere).

Negli ultimi anni, nonostante i grandi passi avanti nelle indagini sulle azioni mafiose che hanno segnato l’arresto di grandi boss, come Provenzano o Toto Riina, la mafia non si è arrestata.

E la donna ha raggiunto i vertici della mafia.

Donne che comandano, e che in alcune occasioni sono state e sanno essere influenti piu’ dei mariti,dei padri boss.

Mariangela Di Trapani, Ninetta Bagarella (moglie di Toto’ Riina e sorella di Leoluca Bagarella),solo per citarne alcune. Ma l’elenco è lungo.

“La cultura maschilista mafiosa non e' altro che l'esasperazione dei valori siciliani” 

(Giovanni Falcone , "Cose di Cosa Nostra")

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