Viaggi intorno al mondo: Messico e Guatemala
Mi parve di conoscere in quel viaggio un altro lato del sole: un altro effetto della sua luce sul pianeta terra; un altra civiltà.
Alloggiai quella notte a Città del Messico in un enorme Ostello della gioventù nei pressi dello Zòcalo (la piazza centrale) conobbi ragazzi provenienti dalle università del nord-America ed ebbi il primo impatto col cibo messicano: tortillas, arroz e fagioli venduti dai baracchini lungo la strada.
Non andai a visitare la sacra Virgo de Guadalupe: la famosissima immagine della Madonna presente a città del Messico, ma quella metropoli oggi devastata dal terremoto, mi fece un effetto davvero strano, come di uno strano impero del capitalismo, che riversava per le strade la sua popolazione nei giorni di festa.
Ero in occidente e sentivo prepotentemente la differenza dal mio viaggio precedente, ma come al solito la mia meta era in primis il mare: l’oceano.
Poi non avrei sbagliato fermandomi un altro mese a disegnare, ma avrei dedicato tempo ai monumenti presenti in quella terra e avrei visto le famosissime piramidi a gradoni.
Come al solito mi presentai difronte a questa nuova esperienza semi-impreparato, senza una meta, pronto ad improvvisare ancora una volta il tragitto di questi due mesi di viaggio.
E in cuor mio covavo quella strana poetica del non-ritorno, ma di questo ne parlerò più avanti.
(continua)
I racconti di viaggio sono sempre entusiasmanti e il tuo, Antonio, mi trasporta in terre lontane grazie alla tua fluidità narrativa!
I racconti di viaggio sono sempre entusiasmanti e il tuo, Antonio, mi trasporta in terre lontane grazie alla tua fluidità narrativa!