Strage di Ustica : una pagina “incompleta” della storia italiana
Le indagini
Le autopsie compiute su alcune delle salme ritrovate e recuperate (38) hanno evidenziato sia traumi da caduta che enfisemi da decompressione, escludendo tuttavia segni di ustione o di annegamento.
In seguito è stata analizzata la scatola nera, allo scopo di ricostruire gli ultimi istanti del DC-9 I-TIGI.
Fino alle 20:59,orario in cui si interrompono i dialoghi, i dati di volo erano assolutamente regolari.
Inoltre non vi è stato alcun segnale allarmante che potesse annunciare la troncatura del segnale radio.
Ha così inizio un’indagine lunga 37 anni,con 4 000 testimoni, 115 perizie, un’ottantina di rogatorie internazionali.
E diverse ipotesi mai scartate del tutto.
Ustica: un tassello in più 37 anni dopo?
Recentemente il noto giornalista Andrea Purgatori ha intervistato Brian Sandlin, all’epoca marinaio sulla Saratoga destinata al pattugliamento del Mediterraneo.
Sandlin avrebbe raccontato che quella sera del 1980 aveva assistito al rientro da una missione speciale di due Phantom disarmati, usati per abbattere altrettanti Mig libici in volo.
«Quella sera ci hanno detto che avevamo abbattuto due Mig libici.
Era quella la ragione per cui siamo salpati: mettere alla prova la Libia».
Ma il dettaglio che colpisce di più, al di là dello scontro, è la traiettoria aerea sulla quale sono stati abbattuti i due aerei libici: la stessa del Dc-9.
Per la prima volta qualcuno attesta lo scenario bellico nei cieli italiani durante gli ultimi anni della guerra fredda, con al “centro dell’attenzione” la Libia e il suo leader Gheddafi.
Da una parte l’Italia collaboratrice del leader per evitare ritorsioni e dall’altra gli Usa decisi a combatterlo.
Piccoli tasselli che aiuteranno a far luce su questa tragedia italiana, per la quale tuttavia, ancora non può essere scritta la parola “fine”.
Da una parte l’Italia collaboratrice del leader per evitare ritorsioni e dall’altra gli Usa decisi a combatterlo.