Alla scoperta di San Cristobal
Rimasi in quelle spiagge per qualche giorno ancora, prima di partire per una nuova destinazione: San Cristobal de Las Casas.
Al fuoco sacro si tenne una cerimonia con uno sciamano del luogo.
Vi partecipai, ma non facevo parte della famiglia di discepoli che la organizzò e come ad ogni altro presente, mi venne sputato in faccia alcool direttamente dalla bocca dello sciamano… per loro era un rito.
Ripartimmo io e Paolo alla volta del Chiapas: destinazione San Cristobal de Las Casas.
Lì aveva qualche contatto con vecchi amici e c’era una piccola comune di traveller che ci avrebbe ospitato.
Affrontammo il viaggio verso il Chiapas sempre a bordo di corriere.
Una volta arrivati a destinazione cercammo alloggio a San Cristobal. Trovammo la piccola comune gestita da ragazzi francesi di Mont Pellier e ci presentammo agli ospiti.
Purtroppo non avevano posti letto disponibili: la struttura consisteva in una ampia corte all’aperto, sulla quale si affacciava una bella cucina, bagni, sala comune e due stanze-dormitorio: una per i maschi e una per le femmine.
Trovammo comunque il modo di trascorrere lì in quell’ambiente qualche giorno, sistemando la tenda ad igloo che Paolo si era portato, sul tetto della casa.
Il cielo era limpidissimo, attraversato da grossi nuvoloni bianchi come il cotone e il mio compagno di viaggio mi mostrava la sua attrezzatura da artista di strada con la quale aveva intenzione di alzare qualche soldo in paese per proseguire il suo viaggio.
Io continuavo a disegnare a pastello su un grosso album che avevo comprato durante il tragitto e non mi dispiaceva l’idea di fare ritratti alle persone per continuare quell’esperienza.
L’atmosfera anche lì in collina, come giù alla posada, era molto gioviale: tutti si adoperavano per fare qualcosa.
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