La cultura a rischio..senza personale
Siamo entrati in campagna elettorale: si va a profilare l’Italia del futuro nei piani del prossimo esecutivo.
Tuttavia vi sono situazioni come quella di Parma che necessitano un cambiamento radicale. E’ inammissibile chiudere musei per mancanza di personale o ridurre gli orari.
Così come è triste vedere code infinite davanti ai musei statali che rovinano la loro architettura e che creano stress dove lo staff è esiguo. Come si può risolvere questo problema? E’ semplice. Talmente banale che in altri paesi è ormai divenuto sistema vincente per collegare un crescente turismo alla valorizzazione e tutela del patrimonio artistico.
Siamo a Londra, Trafalgar Square. Qui dal 1824, dove un tempo scalpitavano i cavalli di Enrico VIII, vi è una delle collezioni d’arte tra le più grandi al mondo.
L’ingresso gratuito, attraverso offerte rende possibile ad un vasto pubblico non solo di visitare ma anche di essere utile alla salvaguardia della collezione partita con un acquisizione governativa ed arricchita grazie a donazioni private.
Sempre nella capitale britannica un altra serie di capolavori di fama mondiale, il British Museum (nato nel 1753 ad opera di Sir Sloane).
All’ingresso gratuito va ad aggiungersi la possibilità di svolgere volontariato per la promozione e tutela di opere come la Stele di Rosetta ed i Marmi provenienti dal Partenone di Atene.
Sistema vincente anche in Russia, dove all’Ermitage volontari affiancano staff statale.
Mentre in Italia, il patrimonio artistico noto ed amato in tutto il mondo, crolli di una domus pompeiana arricchiscono, se così si può dire, la mancanza di personale e code di turisti, spesso stressati da questa malacultura.
SITOGRAFIA:
https://www.italiaperme.com/i-musei-italiani-a-rischio-paralisi-lallarme-mancanza-di-personale-2/