Io,uomo, sto da parte delle donne
Femminicidio: una parola destinata a rimanere ancora ed ancora sulla bocca di tutti.
Portata in auge ai Golden Globe, con una protesta pacifica ma forte (dagli abiti neri indossate da molte attrici a sostegno delle vittime di questa piaga, al discorso toccante di Oprah Winfrey), di cui l’Italia seguirà l’esempio al prossimo festival di Sanremo, che aprirà i battenti tra pochi giorni.
L’anno appena passato ci ha lasciato il triste “conto” di 114 femminicidi:114 donne ammazzate dai propri mariti, fidanzati,conviventi.
Donne che magari da tempo venivano stalkerate, perseguitate, o peggio ancora picchiate, e che per paura di conseguenze peggiori non denunciano e subiscono l’ira, la rabbia di questi uomini.
Anche se il genere uomo non è questo.
Ma queste donne che “parlano a metà” sono quasi 7 milioni.
Un fenomeno ,quello del femminicidio, messo in risalto da diversi programmi che raccontano, in modo concreto ma forse troppo cruento, le storie di donne “piegate” dall’ira, dalla gelosia del loro uomo, e che hanno pagato la ribellione con la propria vita.
Uno di questi programmi, “Amore Criminale”, di recente è tornato sugli schermi di Rai3, con le sue storie toccanti e drammatiche raccontate quest’anno da Veronica Pivetti, e già rischia la chiusura.
Il motivo ?
A detta di Francesca Puglisi, presidente della commissione contro il femminicidio, nonchè senatrice Pd, il “Romanzare crimini efferati come quelli che subiscono le donne, contribuisce a rafforzare insani propositi emulativi”.
Recentemente la presidente della Camera Laura Boldrini, al seminario “Fermare la violenza sulle donne. Insieme si può fare” ha richiamato l’attenzione degli uomini non violenti :
“Uscite dal silenzio. La battaglia contro il femminicidio si vince solo se siamo insieme”.
Tra quegli uomini violenti vi è anche il sottoscritto.
(continuo nella pagina seguente…con il mio pensiero e la mia “esperienza”)