Alla ricerca delle cause prime
In questi giorni ho avuto la possibilità di conoscere gente, osservare situazioni, e guardare alcune cose in una diversa ottica; spesso si usa i termini “ esibizionista ” ed ” esibizionismo” con una leggerezza da fare paura.
Si definisce esibizionismo quel modo di fare in cui l’individuo, spinto dal desiderio di essere sempre al centro dell’attenzione, cerca, a tutti i costi, di farsi piacere ed apprezzare da tutti, attraverso comportamenti teatrali, esagerati e plateali.
Questo mostrarsi così sicuri di sè, così forti e pieni di sè, cela il bisogno di piacere agli altri, più che altro per riuscire, prima di ogni cosa, di piacere a sé stessi, nascondendo il timore di non essere apprezzati per proprio valore.
Ma cosa avviene a livello mentale, tanto da scatenare questo tipo di meccanismo?
Innanzitutto, tutto scatta perché “se piaccio agli altri, prima o poi piacerò anche a me stesso”.
Quindi, tutto si basa su una forte carenza di autostima, sviluppatasi, spesso, a causa di episodi avvenuti durante l’età più giovane.
Quando le colonne portanti della propria vita non mostrano alcun tipo di apprezzamento in ciò che si è fatto si entra in uno stato di non-gratificazione e di sfiducia. Ciò porta l’individuo a non piacersi, sotto tutti i punti di vista.
“Se chi mi è vicino mi ritiene un fallimento totale, sarò un fallimento anche a livello fisico”.
E si comincia a trovarsi difetti in ogni cosa che si fa e quando ci si specchia.
Questo fa sì che si inneschi quel desiderio smisurato di esibizionismo: piacere agli altri in tutti i modi, in modo da poter ottenere quella piccola gratificazione che permetta al proprio cervello di colmare quella grande mancanza di autostima.
Questo desiderio logora l’individuo nel momento in cui non dovesse ottenerne.
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Ricerca di “approvazione”: un bene o un male
La ricerca di “approvazione”, porta, però, ad atteggiamenti negativi: per riuscire a dimostrare il proprio valore, spesso si arriva addirittura a mostrare la propria superiorità a chi non ha riposto la propria fiducia nell’individuo.
In realtà, questa è un’ ulteriore debolezza.
Chi ha questo tipo di situazione traumatica alle spalle, ha anche sviluppato un carattere molto debole e questo riaffiora nel momento in cui viene messo con le spalle al muro.
Si finisce con l’accettare qualsiasi tipo di proposta/obbligo in cambio di una illusione di stima e fiducia, diventando, di conseguenza, un individuo dal carattere facilmente malleabile e plagiabile.
Quante volte è capitato di fingere o di accettare situazioni non volute in realtà, solo per ottenere in cambio apprezzamenti per il proprio modo di essere?
Vivere nella continua esigenza di ricevere approvazione è logorante e deleterio perché è ovvio che il terrore dell’abbandono delle persone care non si supera fingendo.
Innanzitutto bisogna lavorare sulla propria autostima cercando di concentrarsi a trovare gli aspetti positivi del proprio essere.
Inoltre è importante cercare di focalizzarsi sui propri desideri, pensando a come migliorare il proprio benessere.
Questo cercando anche di allontanare i traumi del passato, che spesso potrebbero aver soffocato i desideri dell’individuo.
Rimuginare una vita su quanto non è stato fatto dagli altri per noi non serve a nulla.
Bisognerebbe invece pensare a migliorare il proprio presente e soprattutto il proprio futuro, cercando anche la vicinanza di persone che non ci obblighino a mostrarci per come non siamo.
Avreste mai pensato a quanto c’è a volte dietro uno “sbruffone”?