Una battaglia durata fino ad oggi, quella di Alfie: ha prevalso il “buon senso” della scienza.
La scelta è coraggiosa nella sua ferma crudezza ma purtroppo l’unica possibile nelle condizioni in cui si trova il piccolo, illustrate dai medici davanti alla corte.
Parlano di “riflessi incondizionati e che non riesce a riconoscere la felicità della compagnia familiare quindi una situazione crudele dalla quale meglio toglierlo anche con questa scelta difficile.
Il piccolo eroe britannico ha combattuto con coraggio ma,come Charlie, non ce l’ha fatta.
Il volo da Liverpool al Vaticano potrebbe, anzi sicuramente, essere dannoso alla salute del bambino, addirittura mortale.
Le ferite potrebbero acutizzarsi e creare infezioni.
Si possono capire le emozioni che la famiglia Evans nutre in queste ore difficili e ci si deve stringere a loro. Ma purtroppo la medicina ha i suoi limiti.
Che differenza c’è tra due ospedali così avanzati come il Bambin Gesù della Santa Sede e il Alder Hay di Liverpool?
Non ve ne sono in quanto sono entrambi altamente specializzati e se uno non può aiutare, non si capisce perchè l’altro potrebbe.
Un modo per far sì che Alfie non vada via, non muoia, è aiutare i troppi bambini che in Siria ad Afri si trovano a pagare sulla propria pelle il prezzo duro di una guerra che nessuno ha voluto.
Alfie. I’m sorry but..Live and let Die come direbbe Paul Mccartney