Con l’arrivo della Milano Fashion Week 2018, non potevamo perdere l’occasione di presentarvi la nostra intervista ad un importante personaggio del panorama della moda italiano, Davide Gambarotto.
Conosciuto anche come ‘il Guru del Made in Italy’: stiamo parlando di Davide Gambarotto, fondatore del BINF Fashion Show, appuntamento ormai fisso alle settimane della moda della città lombarda.
Grazie alle sue capacità di osservazione e al suo background, Davide Gambarotto ha saputo creare un trampolino di lancio per nuovi stilisti emergenti. Nei suoi show è sempre riuscito a mixare creatività e ricerca sartoriale, eleganza e grande qualità. In questa intervista troverete le sue idee, le sue esperienze e anche qualche consiglio…
Quanto ha influito Tom Ford, che ha lavorato nel tuo stesso periodo a Gucci, nella tua visione dello stile e della moda?
Tom Ford con la sua eleganza e sensualità ha influito totalmente sulla mia visione della moda. Per me lo stile è sinonimo di eleganza, ricercatezza. La moda deve valorizzare una figura ed impreziosire un’anima.
Da dove nasce l’idea di creare il BINF?
Nasce dall‘idea di dare spazio ai giovani talenti che vogliono farsi strada in un mondo difficile come quello della Moda. E’ un progetto ambizioso, il lavoro dietro BINF è costante ed impegnativo ma i risultati sono davvero molto soddisfacenti. Diversi nomi che sono usciti da BINF hanno trovato il loro spazio nel Fashion system.
Come vede l’imprenditoria italiana nei confronti dei giovani stilisti?
Si potrebbe fare molto di più per i giovani stilisti, gli emergenti vengono valorizzati solo se escono da accademie prestigiose. In realtà mi è capitato di trovare dei talenti in posti non consoni e che le loro storie siano diventate moda.
Quali sono le caratteristiche che ricerca in un giovane stilista: gusto, precisione, cura del dettaglio?
Nel mio lavoro esamino davvero tante collezioni e le caratteristiche che per me fanno la differenza sono la produzione del capo, la pulizia nelle linee, l’eleganza delle palette di colori e prediligo il Made in Italy per offrire un prodotto di qualità. Apprezzo molto i dettagli insoliti come possono essere i bottoni in madreperla, la scelta della pelle più morbida per creare delle borse particolari. La differenza e la qualità sono le caratteristiche più difficili da trovare in questo mondo di fast fashion.
Ha un’opinione sui giornalisti che scrivono e giudicano la moda?
Penso che ogni persona debba fare il lavoro per il quale è davvero portato, alcuni sono in grado di farlo, altri saranno portati per fare altro sicuramente!
In che modo si rapporta con i social network? E che rapporto ha con blogger\fashion blogger?
Nel 2017, dove la parola più usata è millenials, i social network sono una costante giornaliera nella mia vita, fonte di ricerca in un solo click, fonte di talenti ancora inespressi. Sono una fonte inesauribile di rapporti umani e lavorativi, le mode nascono sulle strade e si diffondono su Instagram. Le fashion blogger, penso come in ogni categoria lavorativa, si dividono tra quelle davvero capaci ed influenti e tra quelle che sperano di guadagnare in maniera facile. Possono avere la loro influenza ed il loro spazio se lo sanno gestire con professionalità e passione. Per ora ne abbiamo forse poche e troppo legate alle Maison di moda.
Quanto sono state utili le esperienze svizzere e spagnole per il suo attuale lavoro?
In Svizzera e ad Ibiza ho imparato la “comunicazione” ed il marketing, l’organizzazione di eventi e la gestione del tempo. Tutti elementi chiave anche per le mie attuali esperienze lavorative. Inoltre ad Ibiza negli anni d’oro vedevo nascere le tendenze e le facevo mie, importandole nelle mie città.
Ha qualche consiglio per i giovani di oggi che vogliono lanciarsi nel mondo della moda?
La passione e la professionalità devono essere la base, la creatività devono averla dentro, il sacrificio non deve fermarli. Devono credere nelle loro creazioni, devono essere disposti a farsi consigliare per il loro bene e per il bene del brand che hanno creato.
Lei è considerato il Guru dello stile made in Italy, ma ha anche lei qualche figura di riferimento a cui ispirarsi?
Mi ispiro all’eleganza di Tom Ford, mentore e amico. Ho un anima classica che si ispira a Giovanni Agnelli nei suoi completi doppio petto di sartoria. Per la parte più rock ed americana mi lascio influenzare da star della musica e rap americani con il loro stile iconico.
Ringraziamo molto Davide Gambarotto per l’intervista e il tempo concesso e, attesa dell’undicesima edizione dell’evento che si terrà domenica 25 febbraio al Nyx Hotel di Milano, vi invito a rispolverare le collezioni presentate all’edizione precedente qui.