Dalla psicologia alla vita reale, attraversando la strada delle emozioni.
Un bambino può subire manipolazioni psicologiche che lo portano, nel corso della propria crescita, a sviluppare alcune sindromi da dipendenza affettiva.
Quando si studia il fenomeno della dipendenza nelle relazioni, nulla deriva da un processo portato avanti da chi desidera l’altrui bene. Spesso la dipendenza affettiva nasce da strategie manipolatorie che soddisfano il bisogno di potere e controllo.
La manipolazione emotiva è una corsa contro il tempo, contro lo spazio e contro ogni senso logico. Il manipolatore ha un forte bisogno di essere approvato e, cerca di farsi una ragione in ogni caso ed in ogni modo, mentre il manipolato (o vittima), rimodula la propria vita e le proprie visioni, cercando il consenso di chi, in questo modo, diventa una sorta di padrone di mente e corpo.
Spesso involontario, spesso dettato da un eccessivo senso di protezione, queste mamme diventano delle aggreditrici passive, che non affrontano le questioni in modo realmente diretto, ma sempre girandoci intorno, boicottando effettivamente, le iniziative proprio dopo aver detto di volerle sostenere. In questo modo la manipolazione diventa fondamentalmente involontaria e accaduta per caso.
Mamme che criticano innalzandosi ad unico esempio da seguire.
Involontariamente si entra in una spirale subdola, fatta di fenomeni in cui si arriva addirittura all’insulto ed all’offesa quando si cerca il proprio figlio proprio nelle situazioni in cui non può rispondere, come ad esempio, quando è con gli amici, quando è al cinema o ad un evento.
Il figlio, mosso dai sensi di colpa, inizia ad idealizzare il genitore come una persona sensibile, altruista e interessata alle necessità di chi le sta intorno, perché ogni telefonata, ogni richiesta assurda, serba in sé anche una frase rivolta al figlio, con l’obiettivo di fargli credere che ogni azione lo coinvolga e che senza la sua supervisione ed il suo aiuto, nulla sia possibile.
Cosa accade nello spazio personale dell’individuo.
Nel caso in cui la manipolazione dovesse entrare in modo permanente nel rapporto, la “vittima”, con il passare degli anni, inizierà a sentire che c’è qualcosa che non va e con il tempo potrebbe sperimentare alcuni segni come ad esempio soffrire di incubi, sviluppare una bassa autostima e fiducia in sé stesso, insieme a frequente sensazione di confusione. Subirà una sorta di amnesia di lungo periodo relativa unicamente alle conversazioni e discussioni con il manipolatore, non accettando mai che un genitore possa essere la causa di tutto ciò, arrivando a vivere in una velata ansia continua.
Si diventerà bugiardo tra i bugiardi, continuando a dire a sé stessi che va tutto bene, parlandone con gli amici e difendendo il rapporto, giustificandolo, nonostante la diffidenza e preoccupazione di tutti quelli che gli stanno attorno.
A volte si finisce con il soffrire di sindromi depressive, derivate dall’incapacità di vivere appieno tutti i sentimenti, in particolare gioia e soddisfazione nella propria vita, anche durante i veri momenti felici, svilendosi.
Il problema si riversa anche a livello affettivo-sentimentale, poiché il cosiddetto “mammone”, non essendo riuscito a stabilire un sano rapporto genitoriale con la propria madre, inizia ad avere difficoltà anche con la propria compagna, perché oppresso dal fantasma della madre, aleggiante in ogni momento di coppia.
Il distacco è utile e dovrebbe essere attuato già in età infantile.
Il consiglio non è quello di abbandonare il proprio figlio o di disinteressarsi, ma, piuttosto, quello di essere consapevoli che un figlio è un essere umano e, come tale, deve poter essere libero di vivere appieno la propria vita senza condizionamenti esterni.
La consapevolezza parte da uno studio fondato sull’approccio alla separazione, che dovrebbe essere operato avvalendosi dell’aiuto di chi si ha intorno e dialogando molto con loro, tutto questo senza cadere in un tunnel fatto di angoscia e disperazione.
Un figlio felice e socievole, è un figlio che cresce bene ed un genitore deve imparare innanzitutto che è importante permettergli la completa espressione di sé, in modo tale da creare un rapporto duraturo e sano.
Cosa ne pensate al riguardo?