Articolo di Milena Vitucci
Elementi per una grande serie TV.
La serie televisiva “Scandal”, creata dalla strabiliante Shonda Rhimes, non è una storia corale, come molti sono abituati a pensare, e neppure un vero e proprio political drama; è più corretto parlare, quindi, di un political fantasy.
Interpretata dall’attrice Kerry Washington, racconta delle vicende di Olivia Pope, donna di colore, determinata e capace di orientare in maniera corretta le vite degli altri. Questa sua dote le permette di avere una carriera brillante, poiché viene chiamata a collaborare alla campagna politica per l’elezione del nuovo Presidente degli Stati Uniti. Olivia è anche fragile, non sa resistere al fascino misterioso di Fitz Grant, uno dei candidati alla presidenza per il quale lavora e di cui si innamora, e che ricambia ardentemente i suoi sentimenti pur essendo sposato con l’avvenente Mellie Grant.
Il filo conduttore di tutta la vicenda non è però, come molti hanno sostenuto, la storia della presidenza Fitz; quest’ultima, insieme a quella degli altri personaggi, viene esclusivamente usata come mezzo per rappresentare il percorso della protagonista, divenuta uno dei personaggi femminili più forti della serie. Olivia fa spesso i conti con il suo passato, soprattutto con il padre che le condiziona e le controlla la vita ed il rapporto con gli altri.
Si tratta, ovviamente, di una storia dai comportamenti estremizzati; ne è venuto fuori, in certi momenti, quando sembrava mancare un po’ la coerenza, un pasticcio? Beh, si, anche se alcuni temi risultano essere interessanti e sempre attuali per le problematiche che vengono trattate, come ad esempio quelle sui condizionamenti sociali, sul patriarcato dei bianchi e dei neri, sull’educazione di questi ultimi, sul comportamento emulato dai bianchi per conquistare il potere, sul ruolo della donna di colore.
Altri punti risultano essere molto validi: i costumi, l’attenzione per certi ambienti e dettagli, i parallelismi, le ricorrenti simbologie e poi, non sono da trascurare le emozioni che i “momenti Olitz” hanno regalato a tutti i fan. L’aspetto “social” della serie è stato forse una delle cose migliori, oltre ad essere il fattore che l’ha fatta arrivare alla settima ed ultima stagione; per coloro che seguono la programmazione americana, il coinvolgimento del cast durante le dirette e della crew su Twitter durante gli episodi è stato fondamentale e molto divertente.
Aspettando il crossover: appuntamento al 1 marzo
Al momento, attesissimo sembra essere il crossover tra le due serie di Shonda: How to get away with murder, la cui protagonista principale è Annalise Keating, interpretata dalla straordinaria attrice di colore Viola Davis nei panni di un avvocato penalista in carriera, e Scandal. L’episodio andrà in onda giovedì 1 marzo 2018 sull’emittente ABC ed inizierà con l’apparizione di Annalise in Scandal, la quale chiede l’aiuto di Olivia per avviare rapidamente una class action da presentare alla Corte Suprema degli Stati Uniti. L’interazione tra i due episodi non riguarderà soltanto le due donne, ma anche numerosi altri personaggi.
A questo punto della storia, potrebbe anche avere senso un crossover e fungere da ulteriore tassello nell’evoluzione del viaggio; da una parte, quindi, potrebbe incuriosire, mentre dall’altra invece sembrerebbe apparire come un incastro un po’ forzato soprattutto perché, a parte il riciclaggio degli attori da una serie all’altra, in How to get away with murder fino ad una stagione fa esistevano Obama e Trump, non Fitz e Mellie Grant. Risulta inoltre molto improbabile che, una donna come Annalise Keating, caduta in disgrazia, coinvolta ogni mese in un omicidio e sempre sull’orlo di essere radiata dall’albo degli avvocati possa ritrovarsi di punto in bianco nello studio ovale di Scandal.
In molti hanno pensato, quindi, che il crossover, fosse stato studiato come mezzo per alzare gli ascolti di How to get away with murder che, ultimamente, sembrano aver avuto un lieve calo. Sull’episodio in comune non sono state rilasciate molte altre indicazioni; Shonda ha giocato la sua “carta suspence” e, chissà, se presenterà momenti risolutivi o altamente catastrofici.