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Boku No Hero Academia e One Punch Man: cosa vuol dire essere un eroe?

Dal 2014 la rivista Weekly Shonen Jump ha cominciato a pubblicare quello che, in questi anni, ha segnato una vera e propria svolta per il genere Battle, centrale nella produzione di manga per ragazzi.

Boku No Hero Academia presenta un mondo di supereroi, il concept trae ispirazione da quello dell’eroe americano ed è elaborato mescolandolo con i valori nipponici dando vita ad un opera davvero completa.

In questi anni ha ottenuto un grande successo e possiamo definire le avventure di Izuku un vero e propio Battle moderno. Esso si stacca da quella che è stata la linea guida dei battle precedenti al 2010 ottenendo un sapore di novità, nonostante ciò strizza l’occhio al fumetto americano e ad alcuni canoni dello shonen, soddisfando così anche gli appassionati più conservatori.

 

Naturalmente Boku No Hero Academia non è l’unico manga che tratta di supereroi, contemporaneamente ad esso, dal 2012 è in pubblicazione anche un secondo manga.

One Punch Man diventa la faccia opposta della medaglia: se Boku No Hero presenta canoni passati, ma rielaborati, il manga di One distrugge tutti i clichè per dare vita ad un’opera comica e mai vista.

Se il Battle si basa su scontri al limite dell’epico che verranno vinti per un soffio dal protagonista, allora Saitama dovrà vincere ogni singolo scontro con un solo pugno, dovrà essere così forte da abbattere tutti i nemici senza fatica.

L’EROE NELLE DUE SERIE

Seppure entrambe le serie siano del genere supereroistico, sono molto differenti. In particolare presentano degli eroi molto diversi.

All Might è l’eroe più forte di BNH e si presenta allo spettatore come il migliore sotto tutti i punti di vista.

Egli non solo è in grado di sconfiggere tutti i nemici con il suo formidabile potere, ma è anche amato dal popolo per quello che rappresenta.

Non è solo un fantoccio che sconfigge i supercattivi, egli è un Simbolo di Pace e Giustizia per tutti, anche nella situazione più difficile combatte con un lucente sorriso e salva le persone al grido “Adesso ci sono qua io!”.

D’altro canto Saitama, apertamente il più forte eroe di OPM, non solo non è riconosciuto nella sua potenza, ma le masse lo criticheranno in continuazione e lo chiameranno “impostore”.

Ciò che manca a Saitama è la passione: egli afferma di fare “l’eroe per hobby”, mancando del tutto il vero senso della parola “eroe”. Tutte le volte che salverà il popolo, la critica accanita si rifiuterà di dargli i meriti delle sue imprese poiché egli è un po’ imbranato e poco conosciuto.

L’eroe pelato ed in calzamaglia, per i cittadini è solamente uno dei tanti, la popolazione non ama gli eroi effettivamente forti o coraggiosi, ma ama quelli famosi.

IL POTERE FA L’EROE O L’EROE FA IL POTERE?

In entrambe le serie vengono rappresentati individui senza poteri, ma in modo del tutto differente.

Boku No Hero è ambientato in un mondo dove avere un potere è normale. Per questo Izuku, nato senza di esso, si trova con le gambe tagliate in principio. Egli non potrà mai diventare un eroe secondo l’opinione pubblica.

Però grazie alla sua temerarietà riesce ad impressionare All Might al punto che, il famoso eroe, deciderà di donargli un potere per coronare il sogno della sua infanzia: diventare un eroe.

Il messaggio che però traspare è uno ed irrevocabile: Izuku è sicuramente coraggioso, ma per poter davvero diventare un eroe avrà bisogno di un superpotere, i nemici sono troppo potenti per una “persona normale”.

One Punch Man invece ci da un’interpretazione del tutto diversa. In questo mondo non tutti hanno superpoteri, per questo tra le fila degli eroi ci sono anche uomini senza capacità speciali.

Questi generalmente occupano posizioni molto basse nei ranghi degli eroi, nonostante ciò sono considerati tali dall’associazione stessa.

Tra i tanti si distingue Mumen Rider. Egli è totalmente l’opposto di Saitama: è debole, nonostante ciò mette passione in tutto quello che fa e si impegna per essere un vero eroe.

Mumen Rider è l’eroe che recupera i palloncini incastrati sugli alberi, l’eroe che aiuta gli anziani ad attraversare la strada e l’eroe che, di fronte ai nemici, viene inevitabilmente sconfitto.

Nonostante ciò, anche quando l’avversario è più grande e chiaramente più forte, non si ritirerà mai dal lanciargli contro la sua bicicletta al grido di “Justice Crash!”.

 

COSA VUOL DIRE ESSERE UN EROE?

Si estrapolano, quindi, due tipi di eroi: l’eroe come simbolo e l’eroe come concetto.
Il primo è colui che si fa portavoce di un ideale e lo difende con forza. Egli deve avere la capacità di prendersi carico delle responsabilità e deve essere di esempio per tutti.
Il secondo è colui che, messo in ombra dal primo, non perde il suo eroismo. In linea con i suoi limiti egli continuerà a difendere lo stesso valore dell’eroe come simbolo, solo in realtà più piccole.

Nell’epoca contemporanea gli eroi mancano del tutto, il significato stesso della parola è svanito in futili chiacchiere da bar ed il termine è usato impropriamente in continuazione.

È davvero necessario un superpotere?

In un mondo continuamente attaccato da mostri antropomorfi e spaventosi un uomo “normale” non ha scampo, ma in un mondo che non deve far fronte a pericoli disumani non servirebbero né All Might, né Saitama. In un mondo come il nostro forse basterebbe che ci fossero un po’ più di Mumen Riders.

Sono coraggio e volontà i valori che rendono eroi, la forza non sta nei muscoli, ma nella caparbietà di fare scelte non per convenienza, ma per sentimento di giustizia e solidarietà.

Mumen Rider non sarà mai celebrato e non sarà ricordato come un eroe fortissimo. Nonostante ciò non si tirerebbe mai indietro di fronte al salvataggio di vite.

Egli ha il coraggio di diventare il milite ignoto della società moderna, colui che non verrà decantato, ma che ci sarà stato.

“Devi sempre avere un sorriso perchè a questo mondo chi sorride è il più forte di tutti.” All Might

http://readonline.nifteam.info/slide/series/boku_no_hero_academia/

https://www.netflix.com/it/title/80117291

 

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