Alla scoperta della Basilica di Notre-Dame
Immagino di essere sulla papamobile, benedicendo la folla nei panni del papa, solo che invece del colonnato berniniano e di Via della Conciliazione mi ritrovo davanti grattacieli e poliziotti a cavallo; cosa è successo a Roma? Cos’è, una caccia all’intruso? No. Tuttavia non è il Vaticano, ma sono a Montreal, Canada.
Quella che sta di fronte a noi non è la facciata maderniana di San Pietro ma una sua replica esatta eretta nel 1852 dall’allora vescovo Bourget per rimpiazzare una precedente distrutta da un incendio: la basilica di Notrè-Dame
L’incarico di ricreare San Pietro in terra, cattolica, di Canada fu affidato a Victor Bourgeau, uno dei più importanti architetti religiosi di Montréal del XIX secolo.
Fu inviato in Vaticano a studiare l’originale segretamente perchè allora la Santa Sede era in lotta con il re Vittorio Emanuele II: erano gli anni di Porta Pia.
La costruzione iniziò nel 1875 e fu consacrata a San Giacomo nel 1894. Papa Pio XII, nel 1955, la riconsacrò a Maria Regina del Mondo.
Il 11 settembre 1984 la chiesa di Notre-Dame è stata elevata a basilica da Papa Giovanni Paolo II durante la sua visita nella città.
Dal 2006 è sito storico nazionale del Canada.
Dopo un giro per la piazza, volevo dire via, entro nel tempio.
E’ proprio come la basilica romana, in scala ridotta; non c’è la Cattedra di San Pietro, unica differenza perchè tutta la chiesa è un omaggio della diocesi canadese al primato pietrino di Roma.
Raggiungo il fulcro dell’interno a tre navate coperto da una volta a botte decorata da cassettoni dorati, un baldacchino berniniano in miniatura.
L’atmosfera è la stessa solenne celebrazione della bellezza assoluta e della profonda fede che si respira nel monumento romano.
Sebbene fuori non ci sia il verde dei giardini, la classicità dei musei ma solo grattacieli e auto, è lì che la Chiesa dev’essere, vicina al popolo, Gregge di Dio.