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Oscar 2018: chi stringerà tra le mani l’ambita statuetta?

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Siamo finalmente arrivati al giorno degli Oscar. Stasera, 4 marzo, alle ore 17 (all’una di notte tra il 4 ed il 5 qui da noi) inizierà la cerimonia degli Oscar, la notte più celebre dell’anno.

Quest’anno, a contendersi le statuette degli Oscar sono diversi film promettenti, tra cui “Chiamami col tuo nome” che, col regista Luca Guadagnino, rappresenta l’Italia in questa edizione insieme ad Alessandra Querzola, candidata per la scenografia di “Blade Runner 2049”. Si ripresenta alla conduzione: Jimmy Kimmel.

 

The 85th Academy Awards® will air live on Oscar® Sunday, February 24, 2013.

 

Il 4 marzo al Dolby Theatre di Los Angeles si svolgerà la 90° edizione degli Oscar. È la serata delle star, fatta di luccichini, vestiti bellissimi, lacrime e soddisfazione.

Questa edizione sarà presentata nuovamente da Jimmy Kimmel, noto conduttore televisivo e comico americano, già presentatore dell’edizione precedente.

 

Ed ora, la domanda di rito: chi vincerà quest’anno? 

La rosa dei film candidati è molto eterogenea e comprende storie diverse fra loro, ma tutte poetiche e piene di carattere.

Abbiamo Chiamami col tuo nome. una romantica storia d’amore tra due ragazzi, in un’Italia della fine degli anni ’80.

Il film è un adattamento cinematografico del romanzo omonimo di André Aciman ed è diretto dal nostrano Luca Guadagnino. Un film che ha stregato il pubblico per la sua dolcezza e per la delicatezza con la quale viene raccontata e nella quale è evidente l’estetica registica italiana. Naturalmente commovente, senza forzature.

Un film che ha ricevuto 4 nomination all’Oscar, per miglior film, miglior attore protagonista per Timothée Chalamet, miglior sceneggiatura originale e per miglior canzone, “Mystery of Love” di Sufjan Stevens.

 

Abbiamo anche Dunkirk, film storico ambientato durante la seconda guerra mondiale. Il film ci racconta dell’evacuazione da Dunkerque, cittadina francese dalla quale furono evacuate le truppe francesi ed inglesi, ormai accerchiate dalle truppe tedesche. Il film è diretto da Christopher Nolan. Dunkirk è stato un film acclamato dalla critica, soprattutto per la capacità di far immedesimare lo spettatore in un clima bellico ben fatto e curato nei minimi dettagli del suono e degli effetti speciali, difatti Dunkirk ha sbancato nelle nomination dei premi tecnici.

Nolan ci riprova dopo già tre nomination all’Oscar. Il film, infatti, è stato candidato a otto Academy Awards: Miglior film, Miglior regista, Migliore fotografia, Miglior montaggio, Miglior scenografia, Miglior colonna sonora, Miglior sonoro e Miglior montaggio sonoro.    

 

Altro film in lizza è Il filo nascosto con la regia di Paul Thomas Anderson, con protagonista un impeccabile Daniel Day-Lewis, nel suo ultimo film della carriera.

Il film è ambientato durante gli anni Cinquanta nell’industria della moda londinese, Lewis veste proprio la famiglia reale e, nella sua vita, le donne vanno e vengono, finché non conosce Alma, che diventa sua musa, ma si scontra col carattere ruvido dello stilista. Ci troviamo di fronte ad un film intenso e molto estetico, che potrebbe stregare l’Academy per la sua eleganza, nonostante sia il film, tra quelli in gara, ad essere passato più in sordina nelle sale italiane.

È candidato a sei Oscar: Miglior film, Miglior regista, Migliore attore protagonista, Miglior attrice non protagonista, Migliori costumi e Migliore colonna sonora.

 

Siamo arrivati a La forma dell’acqua- The Shape of Water, film di Guillermo del Toro che ci trascina in una favola moderna e per adulti col suo tipico stile cinematografico.

Già vincitore del Leone d’oro al miglior film nell’ultima edizione del festival cinematografico di Venezia, Del Toro ha incantato gli spettatori con questa sua nuova storia, che potrebbe essere considerata una banale storia d’amore, ma che riesce a dare quel pizzico di magia e di originalità che non può che farci amare questo film.

La storia è ambientata a Baltimora negli anni Sessanta ed è la storia d’amore tra una donna affetta da mutismo ed una creatura anfibia dall’aspetto umanoide, prigioniera nel laboratorio in cui lei lavora. “La forma dell’acqua” incanta lo spettatore e lo trasporta in un mondo fantastico, curato nei dettagli, merito anche di una dolcissima colonna sonora.

Il film ha ricevuto 13 nomination all’Oscar, entrando nella classifica dei film più nominati, dopo Titanic, Eva contro Eva e La La Land, aggiudicandosi il primato di film più nominato in quest’edizione degli Academy Awards. Il film ha ricevuto le nomination per Miglior film, Miglior attrice protagonista per Sally Hawkins, Miglior attore non protagonista per Richard Jenkins, Miglior attrice protagonista per Octavia Spencer, Miglior regista, Miglior sceneggiatura originale, Miglior fotografia, Miglior montaggio, Miglior montaggio sonoro, Miglior sonoro, Miglior scenografia, Migliore colonna sonora e Migliori costumi. La particolarità è che Del Toro è nominato in ben tre categorie: regia, sceneggiatura originale e Miglior film, come produttore.

 

Unica presenza femminile nella categoria della regia è Greta Gerwig col suo Lady Bird, storia di formazione per una studentessa all’ultimo anno di liceo che, per arricchire il suo curriculum scolastico, è costretta ad iscriversi al corso teatrale e questa scelta aprirà per lei nuove esperienze, nonostante il suo animo ribelle ed anarchico.

La protagonista di questa storia è Saoirse Ronan, classe ’94, che vanta nel suo repertorio collaborazioni a film importanti e che vanta già ben tre nomination agli Oscar. Lady Bird è l’opera prima della Gerwig, una storia quasi autobiografica. È raro vedere un film di formazione declinato al femminile e questa squadra totalmente in rosa, è vincente da questo punto di vista.

Lady Bird ha ricevuto 5 nomination per miglior film, miglior attrice protagonista, miglior attrice non protagonista per Laurie Metcalf, miglior regista e migliore sceneggiatura originale.

 

Uno dei film di maggiore successo nelle sale è il biopic su una delle figure storiche più importanti nella storia contemporanea: Winston Churchill; quindi, stiamo sicuramente parlando de L’ora più buia, regia di Joe Wright.

Churchill è impersonato alla perfezione, con un lavoro di trucco impeccabile, da Gary Oldman, che in molti danno per sicuro vincitore nella categoria di miglior attore. Seguiamo la storia del leader politico dalle dimissioni del suo precedente, Chamberlain, seguendo le dinamiche del suo primo periodo politico, con l’incombenza della Germania nazista. L’ora più buia conferma la validità dei biopic nelle ultime edizioni degli Oscar (basti ricordare The Iron Lady ed Il discorso del re).

La rivisitazione di Churchill ha ricevuto 6 nomination agli Oscar: miglior film, miglior attore protagonista, migliore fotografia, migliore scenografia, migliore trucco e migliori costumi.

 

Spielberg guida una squadra di professionisti nel racconto giornalistico di The Post.

La pellicola ricalca la storia vera della vicenda della pubblicazione dei Pentagon Papers, documenti top secret contenenti informazioni sulla guerra in Vietnam, che furono pubblicati prima dal New York Times e poi dal Washington Post. La protagonista è Kay Graham, impersonata dall’immensa Meryl Streep, direttrice del Washington Post, che si ritrova tra due fuochi: la pubblicazione del materiale o l’amicizia che ha con alcune persone invischiate nello scandalo.

Nel cast, un’altra colonna portante del cinema di oggi: Tom Hanks, giornalista che spinge per la pubblicazione dei documenti. Il tutto condito dalla colonna sonora di John Williams. The Post si presenta come un film classico, con un grande cast, che potrebbe darci delle sorprese, basta ricordare la vittoria come miglior film de Il caso Spotlight, nel 2015, film incentrato sullo scandalo della pedofilia nella chiesa.

The Post si aggiudica due candidature: miglior film e miglior attrice protagonista per la Streep, che raggiunge le 21 nomination all’Oscar.

 

Ed ora il vero e proprio outsider di quest’edizione degli Oscar: Get Out, scritto e diretto da Jordan Peele, al suo esordio dietro la macchina da presa.

Nessuno si sarebbe aspettato un tale successo all’Academy per questo film, essendo una produzione low budget. Il film è un thriller/horror con sfumature satiriche riguardo il moderno liberalismo degli Stati Uniti, possiamo parlarne come un’opera molto metaforica e forse è proprio questo che ha incantato l’Academy, nonostante sia lontano anni luce dalle produzioni degli altri film in concorso.

Il film ha ricevuto 4 nomination all’Oscar: miglior film, miglior attore protagonista per Daniel Kaluuya, miglior regista e miglior sceneggiatura originale.

Per ultimo, ma non meno importante, poiché proprio il favorito, è il film indipendente Tre Manifesti a Ebbing, Missouri, con regia di Martin McDonagh.

Molti l’hanno definita una commedia sullo stile dei fratelli Coen, una “commedia nera”. La protagonista è Mildred Hayes che non trova pace per la brutale morte della figlia, violentata e bruciata viva.

Perciò, non avendo trovato ancora risposte, decide di affiggere tre manifesti a sue spese, sulla strada che porta alla sua casa, nel quale chiede (o meglio “urla”) il motivo per cui ancora non sia stato trovato un colpevole. Un film che riesce a far coesistere perfettamente il dramma e l’umorismo dei dialoghi, molto realistici, condito da performance praticamente perfette dei protagonisti. È un film che è riuscito ad entrare nel cuore del pubblico, che ha provato ad emulare il gesto della protagonista del film, sia a Londra, per chiedere i colpevoli dell’incendio del grattacielo  dell’estate scorsa ed a Miami, per chiedere un maggiore controllo nella vendita delle armi dopo l’ennesima tragedia in una scuola americana.

Il film ha ricevuto 7 nomination all’Oscar per miglior film, miglior attrice protagonista per Frances McDormand, miglior attore non protagonista sia per Woody Harrelson che per Sam Rockwell, miglior montaggio, miglior sceneggiatura originale e miglior colonna sonora.

 

 

I bookmaker da settimane fanno previsioni sui papabili vincitori di questa serata.

In molti danno per miglior film Tre Manifesti a Ebbing, Missouri con vittorie anche per Frances McDormand e Sam Rockwell; la miglior regia spetterebbe a Guillermo Del Toro e miglior attore a Gary Oldman, anche se Daniel Day-Lewis potrebbe soffiarglielo all’ultimo. Per il film di Guadagnino sembra impossibile vincere il premio per Miglior film, ma sarebbe in pole position per Miglior Canzone con Mystery of love e come miglior sceneggiatura non originale.

Anche gli Oscar 2018 saranno tinti di rosa.

Durante la cerimonia saranno presenti dei momenti dedicati anche al movimento #MeToo e #Timesup, ma le star non vestiranno di nero in segno di protesta, come hanno fatto ai precedenti Golden Globe.

Abbiamo vagliato i film in nomination stasera, ora ognuno di noi potrà fare le proprie previsioni e tifare i propri beniamini.

Quindi stendetevi sul divano, prendete i pop corn ed una tanica di caffè, non fatevi spaventare dalla lunga notte e preparatevi: stasera è la notte degli Oscar e ne vedremo delle belle.

Fonti immagini:

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