La Coca-Cola alcolica? In Giappone il via agli esperimenti
Nel lontano 1886 il farmacista statunitense, John Stith Pemberton inventò quella che oggi è una delle bevande più conosciute e consumate in tutto il mondo: la Coca- Cola. Nel corso degli anni, si sono succedute innumerevoli pubblicità sulla bevanda, per promuoverne l’unicità e il gusto e il brand è entrato a far parte anche del settore moda.
In Italia siamo abituati ad un prodotto frizzantino, da classica bevanda gassata. Poche infatti sono le varianti, come la Coca- Cola Zero o Light. Ci si è sempre mantenuti sul classico, al contrario del resto del mondo. Infatti negli altri paesi ci sono molti gusti particolari. In Argentina per esempio, abbiamo una versione “Bio” con lo zucchero bianco al posto del dolcificante. Per gli amanti del caffè, in Francia e in Europa centrale, troviamo la Coca-Cola blark. In altri paesi come l’Austrialia, il Canada, La cina ne troviamo persino una versione alla vaniglia.
Ma lo stacco da tutti questi gusti analcolici arriva dal Giappone. Nella terra patria di manga e anime infatti arriva l’idea che rompe le regole e la tradizione: la Coca cola alcolica.
Il paese infatti sta sperimentando un drink alcolico. Circa un mese fa, Jorge Garduno, presidente della fililale nipponica della Coca cola, ha confermato il lancio di una bevanda nota come Chi-Hi che contiene il distillato shochu e acqua gassata di vari sapori. E’ stato precisato che si tratta di un lancio-offerta o lancio-prova.
“Un modesto esperimento, per uno specifico settore del nostro mercato”, ha affermato Jorge. “La categoria di bibite Chu-Hi si trova quasi esclusivamente in Giappone. A livello mondiale, non è così comune che bevande non alcoliche siano vendute con lo stesso sistema di quelle alcoliche. Quindi ha senso fare questo esperimento nel nostro Paese”.
Dunque, un drink in lattina che contiene alcol che va a rompere i 130 anni di tradizione di una bevanda che da sempre è stata analcolica. Un’idea che però per adesso rimane nei confini giapponesi, dove appunto, ha senso diffonderla dato il crescente aumento del mercato Chu-Hi che offre un vasto assortimento di aromi. Non per questo però, potrebbe essere limitata al solo Giappone. Se il prodotto avrà successo, ci ritroveremo davanti ad un epocale cambiamento: una bevanda da sempre in sintonia con le leggi sul proibizionismo alcolico, potrà darci alla testa come un bicchiere di vino.