Netflix stupisce ancora con la produzione della serie “Seven Seconds”. Uscita sulla piattaforma streaming il 23 febbraio scorso, è il racconto di un’America spaccata a metà tra blu e nero.
Da una parte la divisa, il blu. Dall’altra una comunità, quella afroamericana, dimenticata ai margini di New York. Seven Seconds è’ il racconto spietato della morte di un quindicenne Afroamericano di Jersey city, e dell’insabbiamento dell’omicidio da parte della polizia. Ma è soprattutto il racconto della lotta di una madre per la ricerca della verità e della giustizia.
Il plot in sette secondi (No spoiler!)
Jersey city, New Jersey. Durante una bufera di neve un poliziotto, Peter Jablosnky (Beau Knapp), travolge accidentalmente Brenton Butler, quindicenne afroamericano. Nel panico, Jablonsky chiama i colleghi della squadra di polizia. Questi lo raggiungono sul posto e decidono di insabbiare il tutto, per non rischiare una bufera mediatica. Il giorno dopo il ragazzino viene trovato in gravissime condizioni, raggiunto dai genitori (Regina King e Russel Hornsby) in ospedale, entra in coma. A seguire il caso, saranno l’avvocatessa afroamericana K.J Harper (Clare-Hope Ashitey) e il detective Joe “fish” Rinaldi (Micheal Mosley). La lotta alla giustizia porterà ad una spaccatura fra corpo di polizia e comunità afroamericana, e non solo.
Sette volte oltre il crime
Che Seven Seconds sia un giallo, non ci piove. Ma le sfumature si notano. Veena sud da vita a personaggi sfaccettati, piacevolmente complicati. Non i soliti genitori affranti dalla perdita del figlio, non il solito poliziotto corrotto. Un’avvocatessa che dubita costantemente delle proprie capacità, affidandosi alla bottiglia. Un detective insicuro che mangia nervosamente chili di chewing-gum.
Seven Seconds disegna perfettamente, nello scenario di una periferia Newyorchese grigia e fredda, l’intreccio di psicologie profonde e interessanti. Non ci sono solo il crimine e il processo. C’è l’attacco verso l’America divisionista di Trump. C’è lo specchio di un paese terribilmente ipocrita, difficile da amare a tutti i costi.
I dieci episodi di Seven Seconds, nonostante la durata importante di quasi 60 minuti l’uno, scorrono e lasciano il segno. Non è una serie leggera, certo. Ma non sempre si cerca leggerezza. Spesso c’è bisogno di aprire qualche finestra su realtà difficili da mandare giù, così terribilmente attuali. Netflix con Seven Seconds di finestre ne ha spalancate molte.
Sette motivi per guardare Seven Seconds
- Lo stile: Seven Seconds è girata in modo fantastico. Ogni dettaglio ci parla, ogni sguardo contiene qualcosa. Ogni dialogo, un tassello in più.
- L’atmosfera: La fredda e fumosa metropoli americana non può che essere una location perfetta per un crime.
- I temi: Il dramma dello scontro tra polizia e popolo afroamericano. Un punto debole dell’America che va letto, capito, affrontato.
- Gli attori: Cast eccezionale. una Regina King tagliente, un Russel Hornsby che è tutto un gioco di occhi.
- L’originalità: Non fatevi ingannare dalla trama: tutto può accadere. Ed è questo il bello.
- Il coraggio: Mostrare i lati dell’America che puzzano, non è semplice. Seven Seconds è da premiare.
- La riflessione: Seven Seconds lascia tanto. Quel tanto di cui abbiamo bisogno.
https://www.mymovies.it/netflix/seven-seconds/
https://news.newonnetflix.info/netflix-originals/trailers/seven-seconds-new-trailer-released/