Dal Teatro Ariston di Sanremo al Teatro degli Atti di Rimini, per seguire le orme della Leggenda sino a risorgere. Questo salto nel buio compiuto da Riccardo Maffoni, cantautore vincitore dell’edizione di Sanremo Giovani targata 2006, rappresenta una vera e propria rinascita artistica, nel segno di una nuova maturità e di un confronto con sé stesso.
Riccardo Maffoni sarà uno degli ospiti principali di questa diciannovesima edizione dei Glory Days in Rimini, un cantante di spicco che, sin dalla più giovane età, ha respirato rock, vivendolo nei suoi anni d’oro. E se si parla di rock, non si può non citare Bruce Springsteen, la Leggenda, il Boss del Rock’n Roll made in USA.
Dopo la vittoria di quel Festival, in una magica notte sotto le stelle del teatro Ariston, è iniziato un periodo artistico molto duro per il cantautore, che lo ha portato a pubblicare appena un album, di cover, nel 2011. Dieci anni e più di silenzio artistico, rotto proprio in questo momento con una nuova canzone, “Faccia”, che farà da singolo di lancio all’omonimo album.
La decisione di ripartire proprio dal Teatro degli Atti dopo la grande notte dell’Ariston non è più casuale. Si può leggere come un simbolo, una nuova data alfa da cui far ricominciare una carriera interrotta bruscamente. Il tutto, naturalmente, sotto la buona stella del Boss, divinità musicale celebrata dai “Glory Days”.
E’ stato proprio l’artista a parlarci di questa sua trasmutazione, da Cigno sanremese ad anatroccolo calato nel silenzio musicale. Da anima rock persa nel silenzio ad Araba Fenice pronta a spiccare nuovamente il volo.
Riccardo ha ripreso in mano la propria carriera artistica lanciando un nuovo singolo, Faccia, che anticipa l’uscita dell’omonimo album che uscirà proprio domani. E’ lo stesso cantautore a parlarci di questo brano:<<“Faccia” è una ballata rock, con un ritmo medio lento caratterizzato da una batteria molto presente che accompagna l’intera esecuzione della canzone. Il ritmo di batteria rende il brano una sorta di marcia, un percorso all’interno della mia stessa introspezione, che mi porta ad un confronto con me stesso>>. Vi sono, dunque, tutte le premesse per un grande successo, ma è proprio il testo sottolineare quanto, rispetto a Sanmero 2006, Riccardo Maffoni sia cambiato, come artista e come uomo: <<Ci saranno delle sonorità e delle parole inedite. La mia volontà, con questo album, è proprio quella di “metterci la faccia” in prima persona. Rispetto a quella notte all’Ariston sono maturato tanto. Nonostante sia rimasto fedele a me stesso, anche il mio stile musicale si è evoluto, ma è naturale che, a quarant’anni, non riesca più a raccontarmi come se fossi un ventenne>>,
“Faccia”, dunque, non è solamente un singolo o il titolo di un album, ma è un racconto personale ed intimo dei propri trascorsi, in cui emergono maturità e consapevolezza. E questo si vede anche nel taglio dei testi, molto più diretti rispetto al passato.
Nonostante questa metamorfosi, Riccardo Maffoni resta molto legato alle proprie origini musicali. Il bresciano, infatti, non ha mai dimenticato uno dei propri eroi musicali: <<Il primo amore non si scorda mai, e il mio è stato proprio Bruce Springsteen. E’ per questo che partecipo ai Glory Days: la sua musica mi è entrata dentro ed è impossibile dimenticarla>>. In particolare, c’è un album che si è ritagliato una nicchia speciale nell’anima dell’artista: <<Quest’anno i Glory Days saranno dedicati all’album The Darkness on the Edge of Town, e, incredibile coincidenza, è sempre stato uno degli album in cui mi sono identificato di più. E’ stato un ritratto perfetto della mia adolescenza, in cui tutto il mondo attorno a me mutava di giorno in giorno tra alti e bassi. Questo album, dai testi e dalle sonorità cupe, ha rispecchiato tantissimo quel periodo della mia vita>>.
Riccardo non è un volto nuovo dei Glory Days, e le sue ultime parole sono un elogio all’organizzatore di questa manifestazione: << In vent’anni Lorenzo Semprini è diventato sempre più bravo. Riesce a creare eventi sempre più mirati ampliando, allo stesso tempo, sia il numero, sia la qualità degli artisti. E gli spettatori sono sempre più e sempre più appassionati. In quattro o cinque giorni riesce a racchiudere ciò che Springsteen volle raccontarci. Ci vuole una bravura eccezionale>>.
Le parole della “Fenice” del Rock italiano sono la premessa perfetta per uno spettacolo che si preannuncia più unico che mai. Mancano meno di ventiquattro ore all’apertura dell’evento, e noi di The Web Coffee saremo in prima linea per raccontarvi questo festival speciale, nel segno del Rock.