Tatuaggi : sono tanti i significati che stanno dietro al farsene uno, ad incidere sulla nostra pelle un qualcosa della nostra vita.
Una frase di una canzone che ci rappresenta, la citazione del nostro film preferito, addirittura il volto di un nostro idolo, ma anche figure più semplici, che vanno dalla semplice rosa, allo yin e lo yang.
Tanti disegni, scritte,piccole forme d’arte che noi incidiamo sulla nostra pelle, ma di cui a volte poi andiamo a pentirci.
L’esempio più classico? Incidersi il nome della persona amata e quella dopo poco ci lascia (come “insegna” questo celebre video)
Ed eccoci che in preda alla disperazione, all’odio, alla rabbia, ci troviamo a voler rimuovere per sempre quel ricordo; ma se dalla nostra mente è più o meno facile,dalla nostra pelle è un pò più complicato, e questo spiegherebbe l’invito a riflettere sempre sull’idea di farsi un tatuaggio (e su cosa tatuarsi).
Per capire questo è importante conoscere cosa accade alla nostra pelle quando il tatuatore comincia ad incidere il disegno con l’ago.
In realtà quello che va a disegnare il tatuaggio non è un ago solo ma tanti minuscoli aghi,che vanno a perforare la nostra pelle con un ritmo di 50 volte al secondo, iniettando l’inchiostro. Insomma, tanti piccoli danni al tessuto cutaneo.
Però sappiamo che la pelle è sottoposta ad un continuo processo di rinnovamento, che coinvolge in particolare lo strato più superficiale, ossia l’epidermide, la quale a sua volta è composta da 4 strati: basale, spinoso, granuloso e corneo.
Le cellule maturano e si spostano verso la superficie, denuclearizzandosi e arricchendosi di cheratina fino a staccarsi definitivamente.
Ma se accade questo processo, perchè l’inchiostro del tatuaggio non viene trasportato via?
Da qui l’ipotesi che vi sia un altro meccanismo che consente all’inchiostro di rimanere nel tempo nella pelle, e recentemente un team di ricerca avrebbe individuato un possibile meccanismo (lo studio è stato pubblicato sul Journal of Experimental Medicine.
In questo meccanismo è coinvolto il derma, ed in particolare un tipo cellulare presente in esso ( e non solo) : i macrofagi.
I macrofagi sono cellule immunitarie specializzate, appartenenti al sistema dei fagociti e derivanti dalla maturazione dei monociti, cellule circolanti della linea ematopoietica; essi fungono un pò da “spazzini” dell’organismo, in quanto inglobano nel loro citoplasma particelle estranee, compresi i microrganismi, e le distruggono.
Noi aggiungeremmo anche le particelle d’inchiostro del tatuaggio, attraverso un continuo ciclo di cattura, rilascio e ricattura dell’inchiostro.
Continuo, nonostante anche i macrofagi abbiano una loro emivita: questo perchè, per dei macrofagi che muoiono, ce ne sono di nuovi che si formano,in una sorta di “staffetta”.
Insomma, per eliminare del tutto le tracce dell’inchiostro bisogna “ammazzare i macrofagi”.
In questo modo i residui di inchiostro seguiranno lo stesso percorso di cosmetici e creme solari: l’allontanamento attraverso il circolo linfatico.