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Led Zeppelin, Hobbit e Tolkien, la Magia si fa rock

Insieme ai Led Zeppelin nella terra di mezzo…

Plant e Page dei Led Zeppelin in una sessione acustica

Siamo soliti immaginare le grandi rock star, soprattutto quelli degli anni 70 come artisti votati solamente a sesso droga e rock and roll. A volte però possono rivelare alcuni lati più culturali e romantici per noi del tutto inaspettati, soprattutto se si parla di Led Zeppelin.

Quanto può essere affascinante fantasticare sulle loro abitudini e passioni comuni a noi persone normali? Molto, soprattutto se cerchiamo di figurarci Jimmy Page e Robert Plant sdraiati su un prato in una calda nottata estiva immersi nella lettura del Signore degli Anelli. Non sappiamo se è andata proprio così, ma possiamo dire con certezza che Jimmy e Robert sono entrambi fan della celebre saga fantasy pubblicata da J. R. R. Tolkien fra il 1954 e il 1955.

Non è una novità che il celebre chitarrista dai lunghi capelli neri sia sempre stato attratto da magia e misticismo. Aveva dichiaratamente espesso infatti di essere un seguace di Aleister Crowley, esoterista scrittore e simbolista britannico. Ma al di là della passione per l’occultismo, che si manifesta nei testi delle canzoni e nelle melodie, i due artisti, Plant e Page, mettono nero su bianco, alcune parole che sono esclusivamente appartenenti al magico mondo Tolkeniano.

Lo possiamo ascoltare in alcune canzoni, due in modo particolare e ben evidente: Ramble On, da Led Zeppelin II (1970), e The Battle of Evermore da Led Zeppelin IV (1971).

Nella prima, vi è una strofa ambientata proprio a Mordor, e nella frase successiva viene nominato Gollum, che al posto che cercare il famoso anello, si impossessa di una bella ragazza…

‘T was in the darkest depths of Mordor
I met a girl so fair
But Gollum, and the evil one
crept up and slipped away with her’.

Nella seconda canzone invece, oltre a richiamare ambientazioni tipiche della storia, utilizzano chiaramente la parola ring wraiths (Nazgul), cioè gli spettri dell’anello, o cavalieri neri, parola inventata appunto da Tolkien.

The drums will shake the castle wall,
The ring wraiths ride in black, ride on.

In conclusione possiamo veramente immaginare Robert leggersi storie di Hobbit fra un concerto e l’altro, anche perchè ha chiamato il suo cane “Strider”. Strider, (Granpasso nella versione italiana) è il soprannome di Aragon, uno dei maggiori protagonisti della trilogia il Signore degli Anelli. Se siete fan dei Led Zeppelin o di Tolkien a questo punto potete tuffarvi in questa versione live di Ramble on. Il blues e folk sono dominanti e le chitarre ci conducono in un viaggio nella terra di mezzo…

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