Con la voglia di raccontare storie, nasce “Down the River”, l’EP di esordio del cantautore Valerio Bruner.

Classe 87, nella cornice napoletana, Bruner inizia a scrivere canzoni per il teatro, che fanno da sottofondo alle scene rappresentate sul palco. Successivamente il cantante, si rende conto di aver bisogno che le sue siano storie a sè stanti.

Con alla base il desiderio di creare qualcosa di semplice, diretto, nasce “Down the River”. Si tratta di sei brani, interamente registrati in presa diretta, in cui Bruner racconta le storie dei personaggi incontrati lungo il corso dei suoi viaggi.

Il titolo dell’album, deriva direttamente dalla cultura nativa americana, secondo cui il fiume è il luogo simbolo della vita, in cui, come Bruner stesso afferma, si vedono riflesse le nostre gioie e i nostri dolori.

“Sulla riva del fiume inizia questo viaggio. I protagonisti di queste canzoni sono anime perdute la cui vita è una storia di condanna e redenzione, fantasmi metropolitani che si muovono lungo le blue highways dell’animo umano alla ricerca di una seconda opportunità.”

Si raccontano storie di emarginati, persone dimenticate, attraverso una musica “cruda, urgente, quasi a scandire il ritmo di queste vite ai margini dell’oscurità.”. il genere è quello di un folk-rock, le influenze musicali provengono direttamente da Bruce Springsteen e Johnny Cash di cui Bruner ha amato “la componente più scarna e viscerale della musica”.

I 5 brani seguono un percorso, come la trama di un racconto. Si parte infatti con “The night was dark and the moon was bright”, che è quasi una descrizione dell’ambiente circostante, dove il buio della notte sembra ricoprire tutto. Si prosegue con “Gone by the wind” che raccoglie invece tutte quelle promesse non mantenute. Entrambi i brani sono lenti, con un atmosfera di tranquillità che preannuncia il ritmo incalzante di “Hey Bartender” e “Free Fallin’” che raccontano ancora della marasma di personaggi incontrati da Bruner nei suoi viaggi. una panoramica generale delle vite di questi individui.

Personaggi che alla fine, come si sente dall’ultimo brano, si ritrovano tutti sulla riva del fiume. Non importa quanto siano diversi, in quell’istante sono tutti uguali davanti al corso d’acqua. “In Down The River”,  brano che da inoltre il titolo all’EP, si abbandona il ritmo veloce, per tornare alla semplicità del suono della chitarra. Una voce meno arrabbiata, che ha già espresso tutto il rancore nelle fasi precedenti ed ora pacatamente pone tutti davanti ad un fiume, come se questo fosse il luogo di arrivo dopo un lungo viaggio. Il posto per riflettere su quanto accaduto nella propria vita, il posto dove considerare la possibilità di un cambiamento.

https://www.youtube.com/watch?v=xWjJ9XgBZUE

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