Dopo l’esordio in Qatar, che ha visto svettare sul podio il tricolore con i nostri Andrea Dovizioso e Valentino “The Doctor” Rossi, i riflettori tornano ad accendersi sul motomondiale e sulla Moto GP che questa volta fa tappa in Argentina, a Termas de Riondo.
Una tappa molto “calda” già fin dalla conferenza stampa dei piloti di giovedì, con il “Dovi” deciso più che mai a confermare o addirittura migliorare il successo dell’anno passato,un Rossi fiducioso ( “Abbiamo realizzato un ottimo lavoro in Qatar, a partire dai test, e mi aspettavo una bella gara, ma cominciare la stagione con un podio è davvero fantastico..”) e un Marquez determinato ( “Sono contento del fine settimana in Qatar, abbiamo svolto un ottimo lavoro di squadra e sono contento del secondo posto […….] L’anno scorso ho commesso un grave errore e sono caduto, ma ho imparato la lezione e cercheremo di salire sul podio.”).
Ma in questi giorni a tenere banco è anche un altro spagnolo,Jorge Lorenzo , il quale al contrario dei suoi colleghi risulta tutt’altro che rilassato.
Il ritiro all’esordio per un problema ai freni non è andato proprio giù al pilota della Moto GP, e solo in settimana è arrivato il chiarimento con la Brembo. A questo va aggiunto l’incomprensione con Luigi Dall’Igna, il capo delle corse Ducati.
A Jorge il “secondo posto” non piace, e questo lo rende più motivato che mai:
“..Ci sono due piloti che possono fare la differenza quando si trovano bene sulla moto, e io sono uno di quelli. L’altro è Marquez. Dobbiamo solo insistere, l’obiettivo è vicino”
In pista…alla scoperta del circuito di Termas de Rio Hondo
L’autodromo di Termas de Rio Hondo è situato nella parte nord-orientale dell’Argentina, nella provincia di Santiago del Estere; costruito nel 2007, nel 2012 è stato ristrutturato nel 2012 dall’italiano Jarno Zaffelli per consentirne l’utilizzo nelle gare del motomondiale; di fatti all’anno successivo, 2013, risalgono i primi test ufficiali della MotoGP.
E’ considerato uno dei circuiti più moderni del Sud America: lungo 4.806 metri, 9 curve a destra e 5 a sinistra nelle quali, analogamente a quello di Phillip Island, si alternano tratti veloci a quelli di lunga frenata.
Un circuito intrigante nella quale la Moto GP ha finora regalato brividi e record.
Come quello di 1’39’ 019 detenuto da Valentino Rossi e che persiste dal 2015.
Una pista,come dimostrano le pole,molto congeniale a Marquez. Una buona occasione per agguantare il primo posto? Lo scopriremo domenica 8 aprile alle 20
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