La 35° giornata del campionato di Serie A verrà ricordata a lungo da appassionati e non. È stata la giornata che forse può aver emesso diversi verdetti. Ma partiamo da sabato, cominciato con un Roma-Chievo. La Roma si è sbarazzata facilmente dei clivensi, vincendo 4-1 (con Dzeko sugli scudi con 2 gol e il solito, ottimo Allison che para un rigore) e consolidando il proprio posto in zona Champions. La sconfitta del Chievo, a seguito dei risultati di domenica nella zona calda della classifica, inguaia la squadra di Verona che rimane invischiata in piena zona retrocessione.
Nel posticipo serale, nel derby d’Italia, accade di tutto e di più, con uno strascico di polemiche di cui si parlerà per giorni (mesi, forse anni). Procediamo con ordine. La partita ha avuto al suo interno diverse micro-partite. La prima parte, con il gol di Costa e l’espulsione di Vecino (non priva di polemiche, sebbene le immagini non sembrano lasciare dubbi sulla decisione di Orsato coadiuvato dal Var) sembrava aver indirizzato la partita verso la compagine torinese.
Nella ripresa incomincia un’altra partita, con un Inter agguerrita che dà tutto, pareggiando prima con il solito Icardi e poi passando in vantaggio con un autogol sfortunato di Barzagli. L’Inter ha avuto la possibilità di poter sentenziare la Juventus e il campionato, ma i bianconeri sono riusciti a resistere e a fine partita hanno affondato il colpo, pareggiando prima con un altro autogol (Skriniar) e infine passando nuovamente in vantaggio dopo 1′ con Higuain (con El Pipita che era a secco da un bel po’). Protesta l’Inter per la mancata espulsione di Pjanic (contestato soprattutto il fallo scomposto su Rafinha) e di Barzagli per un intervento su Icardi nel primo tempo (anche se la dinamica era diversa rispetto a quella del rosso di Vecino).
Nella giornata di domenica avviene alle 18.00 il secondo sliding door del campionato, con il tonfo del Napoli a Firenze. Partita che per gli azzurri è cominciata subito male, con Koulibaly espulso per fallo da ultimo uomo (ratificato dal Var, con Mazzoleni che inizialmente aveva accordato un rigore per la Viola). La Fiorentina ha gestito la partita, andando in vantaggio con Simeone e chiudendola poi nella ripresa con altri due gol del Cholito. Il campionato sembra essere avviato, a questo punto, definitivamente verso Torino. Ma è un campionato talmente pazzo dove dare qualcosa per scontato può essere un errore, un gravissimo errore.
Il calendario ora dice, per la Juventus, Bologna in casa, Roma in trasferta ed Hellas in casa, mentre per il Napoli c’è da affrontare il ritorno di Mazzarri con il Torino a Napoli, la Sampdoria a Genova e il Crotone nell’ultima in casa a Fuorigrotta. L’inerzia sembra tutta per i Bianconeri, ma lo era anche dopo Juventus-Sampdoria e Milan-Napoli, ma in tre giorni di sana e logica follia si è riaperto tutto (tra Crotone-Juventus, Napoli-Udinese e poi lo scontro diretto all’Allianz decisa da Koulibaly al 90°).
Campionato che è interessante oltre che per la lotta scudetto anche per la lotta Champions League, che oltre alla sconfitta dell’Inter e la vittoria della Roma, vede il successo della Lazio in casa del Torino, con la rete del solito Sergej Milinkovic-Savic. La Lazio si porta a più 4 (e lo scontro diretto con l’Inter nell’ultima in campionato rischierebbe di essere inutile, se le due romane dovessero mantenere il più 4 fino all’ultima). Per la zona Europa League, buona vittoria dell’Atalanta per 3-1 contro il Genoa e del Milan a Bologna per 2-1.
La zona salvezza invece, è una polveriera: il Chievo, grazie alle vittorie di Crotone e Spal è terz’ultimo (con Udinese e Cagliari ancora in zona pericolo); ancora qualche residua speranza, aritmetica, per il Verona, oramai condannato ad un destino inevitabile.
Il campionato è prossimo alla fine. Quali saranno i verdetti? Come diceva Lucio Battisti, “lo scopriremo solo vivendo…”