I “supporters” del piccolo Alfie Evans a favore dell’ospedale romano
L’esercito di supporters di Alfie, il piccolo inglese morto pochi giorni fa, hanno posto in risalto l’operato del Bambin Gesù contro quello che loro accusano di omicidio, l’Alder Hey, dov’era ricoverato.
Il Bambin Gesù è davvero una delle massime istituzioni pediatriche al mondo.
Di proprietà della Santa Sede dal 1924, anno della donazione a Pio XI da parte dei fondatori Duchi Salviati, l’istituto pediatrico è un eccellenza italiana riconosciuta in tutto il mondo per professionalità e cure.
Tuttavia non è esattamente estraneo a scandali e accuse: l’Associated Press è infatti a conoscenza di episodi che certamente non rendono onore all’immagine dell’ospedale: dossier definito dal Papa «una serie di congetture false, datate e gravemente infamanti, già smentite e ribaltate espressamente da un rapporto indipendente della Santa Sede, oltre che da tutta la documentazione sanitaria e scientifica dell’Ospedale e le certificazioni nazionali e internazionali puntualmente fornite all’agenzia di stampa».
Primo tra tutti quello secondo cui l’ospedale sarebbe più attento ai movimenti economici che alle cure offerte, risparmiando anche sui materiali necessari.
A questo va ad aggiungersi che i servizi igienici sarebbero stati puliti in soli 5 minuti o che per facilitare il tournover dei medici, i pazienti vengono fatti uscire da una limitata terapia intensiva.
Si parla anche di una epidemia da superbatterio durata 21 mesi e che ha causato la morte di 8 bambini.
Inoltre non bisogna dimenticare l’attico del Cardinal Bertone pagato attraverso i soldi riservati invece alle donazioni per i malati dell’ospedale.
Il Vaticano è dovuto correre ai ripari davanti a quelle che considera bufale insensate ai danni di un’istituzione, che è l’orgoglio della Chiesa. Da nuove indagini sembrerebbe tutto a posto.
Chi siamo noi, spesso vittime di malasanità e bustarelle, per andare ad accusare altri paesi di crimini inventati?
Tanto meglio sarebbe la nuova legge proposta, tra l’altro dai Gard (genitori di Charlie, ndr.) e soprattutto una rivoluzione medica dove i dottori non diano peso ad altro se non alla salute dei pazienti.