Tutti in sella tra Israele e la Sicilia, “passando” per la Toscana
Il 2018 si prepara come l’anno dei grandi eventi sportivi: non solo il momento dei mondiali che l’Italia ha evitato con la sconfitte cocente contro la Svezia ma soprattutto il ritorno del Giro d’Italia, una delle manifestazioni sportive più conosciute e amate nel nostro Paese.
Per 3.562,9 Km e 21 tappe, i ciclisti domineranno le terre israeliane, partendo da Gerusalemme, e attraverseranno quei favolosi paesaggi che sono l’orgoglio italiano invidiato nel mondo intero: dall’Etna, al Gran Sasso, da Assisi fino alla tappa finale a Roma.
Tra i paesi irrinunciabili per un vero Giro vi è sicuramente Pitigliano, nella provincia sud di Grosseto: una località famosa soprattutto come Piccola Gerusalemme dato il suo fiorente ghetto antico. La località toscana sembra essere costruita proprio sul modello, in miniatura della capitale israeliana, centro dell’edizione 2018.
Tuttavia vi è uno scandalo, subito sciolto, tra Italia e Israele per la divisione arbitraria fatta da certi tecnici della manifestazione. (“Gerusalemme è la capitale di Israele: non vi sono Est e Ovest”)
È inammissibile dividere una città che è di per sé è unica ed unita nelle sue ristrette dimensioni, nelle quali si combinano tre religioni culla della civiltà moderna.
Questo evento sarà anche una speranza di pace per i bambini di quella città, abituati ormai al clima cupo e deprecabile di un conflitto inutile.
Il Giro dovrebbe quindi toccare anche luoghi come l’Orfanotrofio Ebraico Zion o l’equivalente palestinese Crochet a Betlemme, per poter far conoscere lo spirito italiano fatto di generosità solidarietà e speranza per un futuro migliore.
Il Giro d’Italia 2018 è l’opportunità per poterci sentire uniti contro ogni discriminazione, contro ogni infondata superiorità di due aree divise da un muro, a Gaza, ma unite in quelle mura in cui, per un giorno sventolerà il tricolore. FORZA ITALIA anzi פורצה איטליה