E-book vs libro cartaceo.
Che cambiamenti sta portando il digitale all’editoria italiana?
Alla fermata dell’autobus, in metropolitana o sul tram, oramai sono disparati i luoghi dove si possono vedere sempre di più persone leggere sui vari dispositivi elettronici presenti in commercio, siano essi il classico Kindle, il tablet o – perché no – i nostri smartphone.
Ma gli italiani cosa preferiscono? Secondo gli ultimi dati AIE – Associazione Italiana Editori, il 2016 si è concluso confermando e consolidando la costante crescita della produzione di titoli di e-book, con un aumento del 29,3% rispetto al 2015.
In termini di fatturato gli e-book, con circa 63 milioni di euro, coprono a fine 2016 una quota del 5,2% dei canali trade (librerie, canali online e grande distribuzione organizzata). Tuttavia, analogamente al successo del libro digitale, in un Paese dove si legge terribilmente poco, la produzione di titoli su carta rimane stabile. Infatti, nel 2016 le case editrici italiane hanno pubblicato 66mila titoli a stampa, numeri in linea con il 2015.
La situazione è decisamente peggiorata dalla crisi. Purtroppo, dati alla mano, in concomitanza con la stabilità dei titoli a diminuire sono i lettori. Non è ancora chiaro se il costante calo della lettura sia legato a un nostro diverso uso del tempo o di una nostra semplice mancanza di cultura alla lettura, ciò che è chiaro è che per il lettore carta e digitale sono ormai diventati strumenti intercambiabili.
Ma l’avvento dei libro digitale quali cambiamenti ha portato all’editoria italiana? Oltre a una rivoluzione editoriale e l’avvicinamento alla lettura di quei non-lettori spaventati dal cartaceo, l’e-book ha aperto non pochi dibattiti e scuole di pensiero.
In fondo l’e-book è più economico. Certo, bisogna fare un investimento iniziale per l’acquisto del dispositivo, ma è possibile comperare qualsiasi genere di libro a un prezzo minore rispetto alla versione cartacea (o addirittura si possono scaricare titoli gratis!). È più leggero. Ti permette di avere in un uno spazio ridotto centinai di titoli che, a differenza del cartaceo, non devi spolverare ogni settimana. È amico dell’ambiente. Ça va sans dire, l’impatto ambientale del digitale è decisamente minore rispetto al classico formato cartaceo.
L’e-book ha portato anche a un radicale cambiamento del concetto di copertina.
Se in libreria la copertina è un consolidato strumento di marketing, con il digitale si va a perdere questo concetto. La copertina come la conosciamo noi è morta, nel senso che con l’e-book viene a mancare quel contatto fisico e visivo a cui siamo tanto abituati. Inoltre, per l’editoria professionale, per la scolastica e per il settore ragazzi, il digitale offre più immediati vantaggi di utilizzo.
Ma a onor del vero con l’e-book inevitabilmente si perde qualcosa. Oltre ad andare man mano a diminuire il nostro sforzo cognitivo per la lettura, vengono a mancare anche le nostre percezioni sensoriali del libro.
Con il libro digitale ci priviamo dell’odore e del contatto con la carta. Ci priviamo di incantevoli copertine e, oltre a ciò, i libri cartacei non finiscono mai la batteria! Ci priviamo anche della possibilità di avere una libreria fisica che ti faccia sentire sempre a casa e che vada a rievocare dei ricordi. C’è qualcosa di più triste di una casa senza libri?
Insomma, viva il progresso, ma non rinunciamo alla carta.
Fonti: AIE – Associazione italiana editori, Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2017
Craig Mod, Reinventare la copertina. Dal libro all’e-book, Apogeonline, 2012
27 libri letti dal 16 marzo 2017. Il Kindle è il male per la nostra vita sociale <3