La città lagunare, i suoi tornelli… e chi dice NO!
Venezia vuole tutelare il proprio patrimonio artistico, patrimonio che la rende una delle città più conosciute e visitate al mondo.
Per questo sono stati attivati dei tornelli presso il Ponte di Clatrava, in Piazza Roma, vera e propria porta d’ingresso alla città lagunare, al fine di limitare l’afflusso eccessivo di turisti, che da una parte sono un bene per l’economia della città stessa, ma dall’altra rischiano di deturparla con alcuni comportamenti, ritenuti incivili.
Una decisione coraggiosa quella dell’amministrazione comunale per poter impedire che la città diventi una versione storica di Disneyland: una novità che certamente è destinata a suscitare l’attenzione dei visitatori.
Come per ogni decisione, ci sono favorevoli e contrari: se da una parte molti cittadini veneziani si sentiranno più liberi di “vivere la propria città”, dall’altra alcuni centri sociali vedono questo come “uno sviare i veri problemi quotidiani dei residenti”.
Tuttavia vi è un gruppo estremista meglio noto come No Global che ha deciso di distruggere questa novità, accusata dal gruppo di voler rendere Venezia come il parco creato da Walt Disney nel 1955; rivendicano l’atto con striscioni e slogan urlati contro l’amministrazione, senza sapere che queste misure si sono rese necessarie perché ormai la situazione turistica non era controllabile.
Quei tornelli non vogliono chiudere la città ai turisti, ma in un qualche modo rallentare la ressa ai monumenti. Tuttavia è ormai chiaro che con certe falangi è impossibile creare accordi politico-diplomatici in quanto vanno avanti per la loro strada inutile e pericolosa contro il progresso che l’Italia cerca e si merita.
Venezia si merita controllo e protezione.
Tra i turisti possono nascondersi anche borseggiatori e vandali e la prudenza non è mai troppa quando si è chiamati a gestire un patrimonio dell’Umanità.
Cosa potranno pensare il Leone di San Marco o i Cavalli della basilica davanti a queste scene? Quanto può essere bestiale l’uomo, i no global, contro una bellezza che va salvaguardata, anche con limiti e tornelli.